Ποιειν Και Πραττειν - create and do

Impact upon territory - the case of Palermo

Valutare l’impatto della presenza dei cantieri Culturali della ZISA

sul territorio della IV Circoscrizione a Palermo.

Simulazione di scenari partecipati come contributo innovativo alla creazione di processi identitari e alle strategie di supporto alla decisione nell’ambito della pianificazione urbanistica.

 

Conference Paper

Culture, Innovation und Economic Development

Cultural, industrial and archeological heritage

Challenges and opportunities

LEIPZIG, Germany,

September 24-25/1998

 

 

Ferdinando Trapani - Giada Platania

Atelier Studio Associato

Palermo

August 1998

 


Ero venuto a Palermo convinto di trovarla ancora infuriata, astiosa. Invece ho registrato un clima disteso e sereno. La citt‡ ha riacquistato il gusto della vita attraverso la cultura.

 

 

 

Igor Man, settembre 1996


Abstract

Le politiche culturali dell’Amministrazione Comunale di Palermo negli ultimi anni hanno certamente contribuito a cambiare in senso positivo l’immagine della citt‡ che ha sofferto il peso del triste riconoscimento di capitale della Mafia a livello internazionale.

L’attivit‡ culturale si Ë mossa in pi˘ direzioni e con la spinta di diversi assessorati comunali tra cui, soprattutto, quelli relativi alla Cultura, al Centro Storico, al Territorio, all’Istruzione, al Commercio, Attivit‡ Sociali, Attivit‡ Produttive ed al Turismo. Da pochi mesi anche il nuovo Assessorato al Decentramento si occupa di gestire il rapporto tra livello di controllo/gestione centrale municipale e nuove centralit‡ delle parti urbane  (ìCircoscrizioniî che sostituiscono i ìquartieriî).

Nel quadro delle diverse iniziative comunali, alle quali vanno aggiunte anche quelle promosse dalla Provincia e dalla Regione Siciliana, l’avvio, tre/quattro anni fa, dei Cantieri Culturali della Zisa, recupero di un’area industriale dismessa vicina al centro storico, occupa una posizione di primo piano. Oggi Ë possibile valutare se la politica di recupero dell’ex fabbrica Ducrot ha avuto o meno effetti positivi di sviluppo economico diretto o indiretto nell’immediato intorno urbanistico (Circoscrizione). In particolare, tramite la valutazione e il pieno coinvolgimento del nuovo organo istituzionale della Circoscrizione, puntiamo alla verifica della presenza del cantiere culturale della Zisa riferita agli abitanti del quartiere. CiÚ al duplice fine di valutare la possibilit‡ di proporre soluzioni/obiettivi all’Amministrazione nel momento in cui il progetto definitivo di recupero degli spazi deve ancora essere definito e di aumentare la consapevolezza o il radicamento identitario dei cantieri Culturali all’interno della visione collettiva sociale del rione popolare della Zisa. Il rapporto di scambio tra il centro di cultura e il tessuto sociale della Circoscrizione  porta alla sinergia tra le attivit‡ lavorative limitrofe in funzione del nuovo polo territoriale. Se invece il sondaggio e le occasioni di confronto dovessero evidenziare una chiusura tra le posizioni degli abitanti, i responsabili del centro culturale e l’utenza proveniente da altre parti della citt‡ e del territorio allora anche questo Ë il segnale della necessit‡ di rivedere le condizioni dell’offerta culturale.

Infine il progetto CIED si prefigge lo scopo di valutare ex-post una data scelta gi‡ compiuta dall’Amministrazione Comunale per definire correttamente la strategia generale e quelle di dettaglio per tutte le altre aree dismesse, o di recupero urbanistico, individuate dal recente PRG e destinate ad attivit‡ culturale. L’ipotesi Cied comprende quindi  la possibilit‡ di costruire il consenso a politiche di rinnovamento urbano di tipo culturale saldandole al tessuto socio-lavorativo insieme all’opportunit‡ di mettere in rete tra loro i vari luoghi di produzione culturale della citt‡.

 


Testo per la comunicazione durante il Workshop

Beni Culturali e Stato Italiano

La principale attivit‡ che connota l’ultima tornata elettorale Ë quella basata sulla politica del recupero, sulla valorizzazione delle risorse esistenti e sulla tutela delle risorse non rinnovabili tra cui i beni culturali.

La tutela dei beni culturali e ambientali Ë riservata dallo Stato nella recente legge ìBassaniniî di decentramento dell’azione pubblica verso le autorit‡ locali. Se da una parte permane la necessit‡ di intendere la Cultura come un bisogno collettivo si Ë sentita la necessit‡ di trovare una strumentazione legislativa in grado di cogliere pi˘ da vicino le istanze locali. In questo momento si rende evidente il conflitto tra tutela del territorio che si esercita a livello esclusivamente locale promozione dei fatti culturali supportati da economie statali. Ovvero esiste anche un problema di competenze ìSe la tutela statale non esclude tutele pi˘ limitate, e i piani regolatori come i piani paesaggistici possono stabilire le salvaguardie che pi˘ soddisfano le comunit‡ locali, il territorio Ë tuttavia di esclusiva competenza locale ed Ë nel territorio che si esercita la tutela dei beni. Ne consegue indeterminatezza di competenze e un potenziale conflitto tra obiettivi culturali ed obiettivi territoriali.î (Ripa di Meana, 1997, p.93). Come si vede il periodo cui prima si alludeva Ë quello della ìriformaî dello Stato e delle capacit‡ di governo degli enti locali. Il settore culturale si rivela dunque di strategica importanza per l’individuazione delle nuove competenze e dei nuovi ruoli.

Necessit‡, bisogni e desideri di cultura (dell’abitare)

Fino a questo momento il principale strumento conoscitivo del territorio comunale e quindi della circoscrizione Ë ancora rappresentato dal Master Plan che dispone di alcuni dati analitici e di una modalit‡ di raggruppamento diversa sia dai rilievi censuari dell’ISTAT, che di quelli comunali (UPL e Quartieri) che ancora di quelli elettorali (Circoscrizioni) secondo la nuova normativa introdotta dalla legge 8 giugno 1990, n.142  sulla riforma delle autonomie locali parzialmente recepita dalla l.r. siciliana 11 dicembre 1991 n.48. Un importante contributo conoscitivo per un approccio tecnico-urbanistico al tema delle Circoscrizioni con un’enfasi sul ruolo delle Municipalit‡ Ë di Esposito (1997)[1]. Altri contributi all’interpretazione dei dati statistici sono stati redatti da De Micheli e Vincenzo Guarrasi.[2]I dati che seguono rappresentano la raccolta dei dati secondo le Municipalit‡ che erano alla base del PRG adottato dal Consiglio Comunale in versione ancora non definitiva (scala 1:5.000) e che successivamente alla presentazione del PRG alla scala del dettaglio urbanistico (1:2.000) verranno riarticolati per inquadrare la Circoscrizione in base alle destinazioni urbanistiche definitive (consegna degli elaborati da parte dell’Ufficio di Piano al Consiglio comunale presumibilmente a Settembre-Ottobre 1998).

Con riferimento ai perimetri delle Municipalit‡ introdotti dal PRG e ai dati disponibili per unit‡ territoriali  statistiche UPL si hanno i seguenti dati sulla popolazione, sui vani, sui deficit dei servizi e sulle risposte del PRG. Questi dati costituiscono la base tecnica per qualunque valutazione sugli impatti che la presenza dei Cantieri Culturali genera a livello territoriale locale (morfologia dei tessuti urbani e del tessuto sociale).

 

Ancora non disponiamo dei dati sul questionario che sar‡ effettuato nel Settembre 98. Durante gli incontri con gli operatori del PRG e con i rappresentanti delle Circoscrizioni, con i rappresentanti della Cooperativa ìSolidariet‡î che gestisce gli spazi liberi dell’ex ospedale Psichiatrico, con addetti all’attivit‡ culturale dei Cantieri della Zisa, e infine assistendo ad alcuni eventi prodotti e svolti all’interno degli spazi dei Cantieri culturali, emergono alcune provvisorie considerazioni:

l’area serve pi˘ la citt‡ e le sue esigenze di rinnovo dell’immagine all’esterno che a quella del quartiere. Per questo motivo ne consegue che i residenti considerano del tutto estranea l’attivit‡ che vi si svolge.

Di fatto i Cantieri Culturali non si avvalgono della presenza di uno dei quartieri pi˘ popolosi dell’intera citt‡ (circa centoventimila persone nella Circoscrizione, 150.000 nella Municipalit‡).

L’impatto rilevabile nell’intorno della zona Ë pressochÈ irrilevante. Tale valutazione ex-post Ë da parametrare in funzione dell’esiguit‡ del tempo trascorso. In pratica pochi residenti del quartiere sanno veramente cosa si svolge all’interno dei Cantieri e pochi ne sembrano realmente interessati. CiÚ Ë dovuto principalmente alla natura dell’organizzazione sociale ed economica caratterizzante la Circoscrizione laddove la percentuale delle classi abbienti Ë in netta minoranza e prevale la disoccupazione giovanile. Mancano i soldi, manca il tempo e il grado di istruzione per avere la spinta a partecipare attivamente alla produzione di fatti culturali. Riguardo all’impiego delle maestranze fino ad ora la Pubblica amministrazione si Ë giovata dell’utilizzo di Maestranze del D.L. n.24/86 senza alcuna intesa concordata con le ditte artigiane della zona. Non sono mancati episodi di violenza clamorosi nell’immediato intorno dei Cantieri[3]sia a sfondo delinquenziale ordinario che di tipo mafioso legato allo sfruttamento del mercato degli stupefacenti. Il problema non Ë quello di determinare una relazione biunivoca tra soldi e cultura per cui laddove non circolano flussi economici non c’Ë cultura. tutt’altro. Il caso di Gibellina illustra bene il caso in cui tutta una citt‡ si rende protagonista di fatti culturali tanto che oggetti d’arte e pratiche di sperimentazione artistica entrano nella scena urbana ancora prima dei servizi primari. Il fatto Ë che Gibellina era ed Ë ancora, nonostante la nuova amministrazione sia contraria a tali iniziative, una citt‡-cantiere culturale e su questo ha ri-fondato la sua nuova identit‡ dopo il sisma del ‘68. I Cantieri invece sono una rinchiusi dentro un’area precisa della citt‡ e stanno dentro un gruppo di quartieri e borgate assai denso da cui, dal punto di vista dell’utilizzo sociale quotidiano, rimangono totalmente esclusi. Cied puÚ contribuire a diffondere l’idea originaria del laboratorio di cultura nella Circoscrizione adoperando i meccanismi della pianificazione partecipata per un dispiegamento di essi nella vita delle borgate vicine per un arricchimento reciproco.

 

La zona in questione Ë sostanzialmente inaccessibile dal punto di vista del trasporto privato e ad oggi non esiste un sistema di trasporto pubblico efficiente e sicuro (come la linea ì101î in Viale Libert‡, l’asse principale urbano).

Obiettivo comunicazione

Il progetto CIED intende porre un questionario relativo alla presenza dei Cantieri stessi all’interno della Circoscrizione per valutarne il valore di presenza da parte della collettivit‡ insediata e per valutare la domanda di servizi o flessibilit‡ d’uso in base a bisogni; di questi alcuni prevedibili perchÈ evidenti o comuni ad altre aree, altri ancora emergono durante gli incontri con i rappresentanti della Circoscrizione.

Risultati attesi

Il progetto CIED, incentrandosi sulle potenzialit‡ dell'innovazione culturale per lo sviluppo economico, mira a mettere insieme due distinte politiche, quella culturale e quella economica. CiÚ al fine di promuovere l'integrazione europea attraverso il coinvolgimento di gruppi di utenza sui temi culturali nel quadro strategico delle procedure di pianificazione.

Si Ë cercato di individuare dei metodi affinchÈ l'innovazione culturale  possa essere utilizzata per lo sviluppo economico futuro ed implementate attraverso la valutazione del consenso sociale sui fatti culturali, come parte delle decisioni progettuali. CiÚ al fine di salvaguardare la diversificazione del patrimonio culturale locale nelle regioni periferiche dell'Europa.

L'esame dei fatti culturali viene operato enfatizzando:

a) la valutazione del consenso per influire positivamente sulla possibilit‡ di partecipazione pubblica nelle procedure di pianificazione,

b)  puntando alla eguaglianza delle diverse culture riconoscibili in Europa,

c) gettando le basi per la creazione di strutture di sostegno a favore delle regioni periferiche attraverso una rete di relazioni per la mutua cooperazione.

Inoltre, saranno avviati degli studi sull'impatto dei fatti culturali (eventi e programmi promossi dall'Amministrazione Comunale) sul tessuto urbanistico dei quartieri interessati.

Ipotesi di lavoro

L’ipotesi di lavoro Ë di valutare (ex-post) gli impatti generati sul tessuto urbano e sociale di una data porzione di citt‡ dalla realizzazione di una data politica culturale di iniziativa pubblica da parte di autorit‡ locali attraverso la simulazione di scenari futuri determinati da alternative di progetto definite da specialisti, enti istituzionali e dall’utenza oggetto degli impatti stessi. Per realizzare questo tipo di esperienza Ë necessario un approccio di tipo comunicativo al tema della pianificazione. Non ci sono proposte progettuali precise stabilite a-priori perchÈ si ritiene opportuno che le alternative/scenario vengano chiarificate nel processo di costruzione dello user-group locale e che i termini del questionario per il sondaggio sulle alternative, nonchÈ la scelta del campione, siano definiti anch’essi negli incontri tra il partenariato locale e lo usergroup. Ipotesi primaria del lavoro e scopo ultimo del partner leader locale, il Comune di Palermo, Ë l’individuazione di una corretta metodologia di simulazione e di misurazione del consenso locale alle decisioni del governo locale che consenta l’applicazione in altre aree problema di Palermo, aree individuate dal nuovo Piano regolatore e sulle quali gi‡ si prospettano diverse alternative di uso culturale. Tale metodologia di valutazione/simulazione, pi˘ o meno assistita dall’uso del computer, punta alla diffusione delle iniziative da intraprendere mediante il pieno coinvolgimento della popolazione locale con la guida ed il supporto tecnico sia dell’Amministrazione che di confronti con altre esperienze similari in altri contesti sociali, economici, culturali d’Europa.

Consenso culturale come base della strategia della decisione nelle politiche urbane

Nella proposta CIED di Palermo il termine Consenso culturale viene utilizzato come riferimento ad una unit‡ di intenti da pare degli attori di governo, degli operatori economici e dell’utenza del quartiere, cittadina, dell’area vasta, nazionale ed internazionale nel sostegno  ad una data iniziativa centrata su valori di tipo sociale e culturale piuttosto che immediatamente di tipo economico. Con ciÚ si intende sostenere l’ipotesi che Ë irrinunciabile per il settore pubblico il carico del sostegno alle azioni di tipo specificatamente culturale anche se questa funzione rimane aperta a qualsiasi contributo da parte privata endogena o esogena. La sinergia dei finanziamenti per la creazione e la produzione di fatti culturali richiede una forte presenza delle politiche pubbliche locali, il che comporta l’inserimento delle politiche culturali nelle strategie di ricerca del consenso politico assegnando ad esse un valore totalmente positivo poichÈ dichiarano un progetto di convivenza sociale basato su valori condivisibili soprattutto in chiave di sviluppo sostenibile, ovvero pensando al rafforzamento dell’autonomia culturale come garanzia di esistenza di uno sfondo per la specificit‡ locale in senso generale. Tale specificit‡ fondata sull’autonomia culturale Ë la prima risorsa per qualunque strategia di sviluppo economico in qualunque settore d’intrapresa. CiÚ significa che la ricerca del consenso culturale implica l’ottenimento di un consenso basato sulla comunicazione delle idee di trasformazione urbana e non di trasferimento semplice di conoscenze tout-court. NÈ ci soccorre l’idea della pratica di pianificazione incentrata sulla offerta di tecniche di tipo problem-solving per attirare capitali finanziari al fine di raggiungere un dato obiettivo in cui Ë prevalente la finalit‡ sociale. Consenso Culturale quindi implica una concezione ìradicataî localmente nel momento in cui Ë necessario avviare o completare (Ë il nostro caso) una data politica a fine sociale. In questo senso nella pianificazione urbana di fatti culturali, ma non solo, la sola concertazione tra enti istituzionali, rappresentanze delle comunit‡ locali ed operatori economici non puÚ dare alcun risultato realmente significativo se accanto a questa  non vi Ë un processo comunicativo paritario tra i soggetti e se la realizzazione del progetto non Ë ancora chiusa e preordinata. Consenso culturale quindi Ë qualcosa che punta ad una strategia comunicativa, alla richiesta di un parere, nulla a che vedere con la strategia di tipo razional comprensivo in cui i detentori del progetto, del potere di governo e delle relazioni pro=ivilegiate con gli operatori economici chiamano l’utenza locale al dovere di informarsi su come cambiare il loro comportamento in funzione passiva rispetto alla realizzazione di ciÚ che Ë stato gi‡ preordinato.

Values and cultural insights

Technical Norms Versus Local Values

La realizzazione dei Cantieri Culturali non ha influito se non marginalmente fino ad oggi sul livello di benessere economico e sulla qualit‡ dell’ambiente urbano dei residenti. CiÚ Ë desumibile da quanto emerge dagli incontri con i rappresentanti della Circoscrizione ma anche si desume dai sopralluoghi nella zona limitrofa ai Cantieri che non hanno migliorato in nessun modo la precedente ed attuale situazione di degrado urbanistico concentrato soprattutto nei tessuti delle borgate. A ciÚ contribuisce la situazione di conflitto sociale ed architettonico tra la edificazione densissima della nuova residenza in condominio prodotta dal precedente piano regolatore e le casette delle antiche borgate. Tra il primo ed il secondo sistema non vi Ë connettivo: un centro storico soverchiato dal cemento, in mezzo brandelli di spazi pubblici privatizzati, inaccessibili e minacciosi.

Al di l‡ della suggestione e del fascino prodotti dal recupero degli spazi di archeologia industriale le attivit‡ dei Cantieri Culturali potrebbero svolgersi da qualunque altra parte della citt‡ e nessuno degli abitanti del quartiere se ne accorgerebbe tanto scarso Ë il livello di interazione tra i settori funzionali alla scala locale.

Local Resonances

Nel fluire degli eventi e dei cambiamenti politico-sociali profondi, le elezioni a novembre 1997, il cambio delle deleghe, la difficolt‡  per la burocrazia italiana nota intenzionalmente di confrontarsi con pratiche di rendicontazione nuove e completamente diverse da quelle solite, l’impossibilit‡ (ancora oggi) di disporre delle (poche) somme del finanziamento europeo hanno limitato fortemente la possibilit‡ di diffusione dell’iniziativa CIED. Soprattutto la carenza di un sistema informativo dei dati comunali agile e realmente ìpubblicoî, la complessa articolazione dei diversi perimetri di riferimento (unit‡ censuarie, UPL, quartieri, municipalit‡, circoscrizioni ecc.) rendono onerosa in termini di tempo e quindi di danaro il reinquadramento dei dati e la loro messa a disposizione dello User Group. Nonostante ciÚ il livello di coinvolgimento della IV Circoscrizione e l’opportunit‡ rappresentata dall’istituzione del nuovo Assessorato al Decentramento e agli affari con l’Europa, l’interesse (a volte anche la sorpresa) da parte di operatori culturali, la disponibilit‡ a cooperare da parte degli altri assessorati comunali, consentono di guardare alla fase del sondaggio e a quella successiva della valutazione con fiducia per il raggiungimento di risultati concreti positivi.

 

 

Investors and Drivers

La possibilit‡ di intendere un utilizzo dei Cantieri Culturali come luogo idoneo ad attirare capitali esterni o endogeni non Ë alla base delle politiche culturali di Palermo. Vi sono altri settori dove invece si sta cercando di sperimentare una relazione pi˘ stretta tra uso dei beni culturali, tassazione comunale e vantaggi per i beneficiari diretti e indiretti di tali politiche. Un esempio Ë quello dell’iniziativa ìcaffË-concertoî che ha sortito un tale successo da essere esportato verso altre citt‡ medie e piccole all’interno ed all’esterno della provincia.

Uno degli scenari da presentare all’esame dei residenti della circoscrizione Ë uno scenario economicista in cui si prefigurano soluzioni che puntano a rendere conveniente un investimento privato nell’area. Un effetto interessante e ìovvioî dal punto di vista dell’impatto sull’economia locale di una politica culturale, come quella dei ìCantieriî, Ë rappresentata dall’innalzamento dei valori degli immobili per effetto della riqualificazione dell’area. Le maggiorazioni intervengono anche come effetto conseguente sul livello di tassazione e quindi con utili maggiori da reinvestire per la continua riqualificazione dell’habitat complessivo della Circoscrizione. 

Organization of the project

L'attenzione dell’Assessorato alla Cultura nella produzione di fatti culturali si Ë concentrata nell’organizzazione razionale di eventi facenti capo a programmazioni unitarie in modo da non creare confusione e sovrapposizioni. Ci sono offerte culturali, qualitativamente e quantitativamente - notevoli quelle del Comune, qualificate quelle organizzate dalla Provincia e dalla Regione- che riempiono oramai quasi completamente il periodo che va da Maggio ad Ottobre inoltrato. Tra le occasioni culturali organizzate in periodi piuttosto lunghi ricordiamo, oltre al ìFestinoî: ìPalermo di Scenaî (nel ‘98 durer‡ dal 26 luglio all’11 settembre -, ìFestival di Palermo sul Novecentoî (la scorsa edizione si Ë svolta dal 22/9 al 2/11 1997) e quello di prossima organizzazione ìPalermo d’Invernoî. Generalmente la diffusione delle grandi iniziative Ë affidata oltre che ai canali tradizionali (comunicati stampa) anche su Internet <www.comune.palermo.it>, in televisione tramite spot e su ìTelevideo Rai 3î pag. 601, ed infine con un numero verde per ogni informazione.

Generalmente gli enti pubblici coinvolti nell’organizzazione di queste e di tutte le altre grandi manifestazioni sono i seguenti:

•    Assessorato alla Cultura, Citt‡ di Palermo;

•    Ente Autonomo Teatro Massimo;

•    Fondazione Teatro Massimo;

•    Teatro Biondo Stabile di Palermo;

•    Ente autonomo Orchestra Sinfonica Siciliana

•    Fondazione Orestiadi di Gibellina;

•    Associazione Siciliana Amici della Musica

•    Goethe Institut Palermo

•    Museo Internazionale delle Marionette ìAntonio Pasqualinoî

•    Regione Siciliana, Direzione Regionale Beni Culturali;

 

 

Alla riuscita delle manifestazioni collaborano generalmente:

•    Assessorato al Centro Storico;

•    Assessorato Ville e Giardini;

•    Assessorato diritti dei Minori;

•    Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali;

•    Corpo di Polizia Municipale

•    Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale;

•    Azienda del Gas Servizi Illuminazione Pubblica;

•    Curia Arcivescovile;

•    Cooperative Sociali (ìPretoria e Belliniî, ìAlba Chiaraî, ecc.);

•    Autorit‡ portuale di Palermo;

•    Comando Provinciale della Croce Rossa Italiana

 

Come sponsor delle manifestazioni sono stati presenti, tra gli altri,  la Banca Nazionale del Lavoro e la Telecom.

Alla diffusione sulla stampa partecipano tutte le testate cittadine tra cui il Giornale di Sicilia e Il Mediterraneo. Di recente anche il principale quotidiano nazionale ìLa Repubblicaî ha creato un’apposita parte del giornale su Palermo.

Tra le tante istituzioni che hanno fatto e fanno ancora molto per la diffusione della cultura musicale a Palermo ricordiamo:

•    EAOSS, ente autonomo Orchestra Sinfonica Siciliana;

•    Amici della Musica;

•    Brass Group, associazione jazzistica palermitana;

•    CIMS, Centro per le iniziative Musicali in Sicilia;

•    Folkstudio Palermo.

 

Di particolare interesse la recente pubblicazione della rivista quadrimestrale ìAvidi Lumiî del Teatro Massimo di Palermo (<http//www.teatromassimo.it>) con i testi in italiano, inglese ed arabo e che contiene in allegato importanti incisioni di eventi musicali registrati a Palermo.

 

Specific Innovation

restoration techniques, preservation of industrial heritage

Il principio di recupero integrale delle testimonianze urbanistiche ed architettoniche del passato Ë alla base del Piano Particolareggiato del Centro Storico e del PRG adottato dal Consiglio Comunale. Le Soprintendenze ai beni artistici ed architettonici condividono e supportano questa impostazione. Le tecniche di restauro mutano da caso a caso e comunque mirano a restituire al presente una versione il pi˘ possibile fedele a quella del passato, laddove possibile, con l’ausilio delle carte storiche, dei progetti originali e delle fotografie d’epoca. Tutto questo rappresenta un’innovazione rispetto alla politica urbanistica del passato dove al restauro ed al rinnovo urbano veniva sostituito il principio della demolizione e ricostruzione con edilizia nuova. Tale era infatti il destino delle ex-Officine Ducrot prima dei lavori di manutenzione e restauro fatti senza tener conto delle previsioni del vecchio piano regolatore e di un piano particolareggiato che prevedeva la sparizione totale di tutte le strutture che adesso si intende mantenere per il futuro. Tale impostazione riguarda anche altri grandi ìcontenitoriî di cui gi‡ si parla come luoghi di produzione culturale: la ex-chimica Arenella e l’area ferroviaria Lolli.

 

knowledge transfer - from the cultural fields to economic enterprises

Assegnando alla pratica di recupero, restauro e restituzione il valore di ìconoscenza culturaleî si puÚ considerare che l’immediato utilizzo dei beni recuperati ed espropriati di cui l’amministrazione comunale entra in pieno possesso Ë orientato ad un beneficio economico diretto nei confronti dell’area degradata e indiretto nei confronti del Turismo. Consentendo l’avvio di attivit‡ culturali (vedi ad esempio gli stessi Cantieri culturali, dove i lavori non sono finiti e dove addirittura il progetto esecutivo di riuso non Ë ancora stato consegnato, oppure si consideri l’altro caso estremo del teatro Garibaldi in cui, ai limiti della praticabilit‡ e della sicurezza per gli spettatori si Ë dato avvio ad una programmazione teatrale di prosa di livello nazionale) si rende possibile dunque l’immissione diretta del patrimonio manufatto nel circolo delle attivit‡ di rianimazione dei tessuti urbani degradati. E ciÚ Ë possibile perchÈ la destinazione culturale, essendo motivo di richiamo, agisce come volano, come incentivo a îtornareî ai luoghi del passato abbandonati e a se stessi, alle mani dei vandali,  usucapioni da proprietari vicini (magazzini, discariche, immondezzai abusivi, luoghi inaccessibili rifugio di tossicodipendenze, di esercizio del meretricio, ecc.).Pi˘ che un trasferimento Ë una simultanea saldatura tra RIUSO e ATTIVIT¿ CULTURALE che puÚ avere effetti reali solo se l’evento culturale o il programma di attivit‡ sia di un livello tale da superare le resistenze di chi diffida della possibilit‡ di abitare, anche per un tempo limitato, luoghi sentiti estranei dalla cittadinanza.

 

organisation (of services) - analysis of demands (tourist survey) and upgrade of cultural management - cultural policy - to make possible 'imaginative spaces'

Tramite la pratica di recupero - sperimentata varie volte in varie parti della citt‡, oltrechË nei Cantieri Culturali - il nuovo turismo a Palermo viene continuamente spinto alla ricerca di nuovi luoghi caratteristici da offrire all’immaginario dei visitatori. Molto spesso queste immagini sono molto vicine a ciÚ che Palermo Ë stata veramente, laddove la citt‡ dichiara la sua provenienza mediterranea e il valore del cambiamento in atto.

 



[1]Esposito, G. (1997) L’urbanistica del decentramento. Palermo citt‡ metropolitana , pref. Alfio Mastropaolo, La Zisa, Palermo.

[2]Uno studio per la costruzione del quadro conoscitivo del territorio comunale di Palermo  fu oggetto di un contributo dei tre tecnici Giuseppe Esposito, Giuseppe Micheli e Vincenzo Guarrasi, i quali presentarono il loro lavoro al consiglio comunale rappresentando due diversi modi di intendere la strategia interpretattiva: Mentre l’ipotesi di Esposito Ë ìassai prossima a quella avanzata dall’Ufficio di Piano... di contro Micheli e Guarrasi, che hanno correlato la loro ipotesi di un’accurata e utilissima mappaturasocio-logica delle Unit‡ di primo livello (UPL) a partire dalle quali erano stati disegnati i 25 quartieri del vecchio decentramento, suggerivano di aderire fedelmebnte a quella trama, costituendo le nuove circoscrizioni per aggregazione. Quale sia stata la scelta compiuta dal Consiglio comunale, il problema non Ë perÚ quello dei confini. E’ quello di come riempirli. E di questo occorrerebbe discutere, riaprendo un dibattito che Ë stato monopolizzato solo da alcuni osservatori privilegiati, da qualche tecnico e dai vecchi consigli di quartiere a caccia di rielezione. Ma al quale la citt‡non si Ë appassionata. Peccato.î Mastropaolo, A. cit.

[3]Qualche anno fa Ë stato ucciso un architetto per derubarlo delle paghe che aveva portato agli operai che provenivano quasi tutti dalla borgata della Zisa.

^ Top

« CIED conference in Leipzig 1998 | CIED Galway Conference 1997 »