Ποιειν Και Πραττειν - create and do

Palermo Case Study

`CIED PROJECT

Cultural Innovation and Economic Development

European UNION DG16 

 

Valutare l’impatto della presenza dei cantieri Culturali della ZISA

sul territorio della IV Circoscrizione a Palermo.

Simulazione di scenari partecipati come contributo innovativo alla creazione di processi identitari e alle strategie di supporto alla decisione nell’ambito della pianificazione urbanistica.

 

interim report

after Volos Steering Committee  Meeting

Volos, Greece, June 18/20/1998.

July 1998

 

 

Atelier Studio Associato

Palermo July 1998

 


Ero venuto a Palermo convinto di trovarla ancora infuriata, astiosa. Invece ho registrato un clima disteso e sereno. La città ha riacquistato il gusto della vita attraverso la cultura.

 

Igor Man, settembre 1996


1. Introduction

1.1 Description of Project Focus

Le politiche culturali dell’Amministrazione Comunale di Palermo negli ultimi anni hanno certamente contribuito a cambiare in senso positivo l’immagine della città che soffre del peso della notorietà del suo essere stata riconosciuta come la capitale della Mafia a livello internazionale.

L’attività culturale si è mossa in più direzioni e con la spinta di diversi assessorati comunali tra cui soprattutto, quelli relativi alla cultura, al Centro Storico, al Territorio, all’Istruzione, al Commercio ed attività produttive ed al turismo. Da pochi mesi anche il nuovo assessorato al Decentramento si occupa di gestire il rapporto tra livello di controllo/gestione centrale municipale e nuove centralità delle parti urbane  (“Circoscrizioni” che sostituiscono i “quartieri”).

Nell’insieme delle diverse iniziative comunali, alle quali vanno aggiunte anche quelle promosse dalla Provincia e dalla Regione Siciliana, l’avvio, tre/quattro anni fa, dei Cantieri Culturali della Zisa occupa una posizione di primo piano. Oggi è possibile valutare se la politica di recupero dell’ex fabbrica Ducrot ha avuto o meno effetti positivi di sviluppo economico diretto o indiretto nell’immediato intorno urbanistico (Circoscrizione). In particolare, tramite la valutazione e il pieno coinvolgimento del nuovo organo istituzionale della Circoscrizione, puntiamo alla verifica della presenza del cantiere culturale della Zisa negli abitanti del quartiere.  Ciò al duplice fine di valutare la possibilità di proporre soluzioni/obiettivi all’Amministrazione nel momento in cui il progetto definitivo di recupero degli spazi deve ancora essere definito e di aumentare la consapevolezza o il radicamento identitario dei cantieri Culturali all’interno della visione collettiva sociale del rione popolare della Zisa.

1.2 Monitoring the sector

In Italia il settore culturale è prevalentemente occupato dalla tradizionale presenza dell’intervento pubblico, mentre il settore dell’impresa privata rimane in secondo piano soprattutto nel Mezzogiorno, laddove più grande è la quantità di beni culturali da valorizzare e gestire a fronte di un contesto economico e tecnico-amministrativo particolarmente carente e demotivato. Il settore privato agisce prevalente mente nell’editoria, nel multimedianella diffusione di materiali culturali con l’ausilio dei software, VHS, guide turistiche, gastronomia ed intrattenimento. In questo periodo si sviluppa l’attenzione dell’utilizzo dei beni culturali a fini economici, con benefici sia sul versante pubblico che privato, puntando essenzialmente sul turismo.Si ritiene quindi che la concentrazione di beni culturali eil mantenimento di idonee condizioni ambientali aiuti l’attrazione di capitali d’investimento straniero soprattutto sul turismo di qualità.Dal punto di vista economico il Comune di Palermo ha approvato di recente un bilancio da cui è possibile avere una idea precisa del valore attribuito democraticamente al settore della cultura in un momento come quello attuale dove l’emergenza più pressante è quella della disoccupazione lavorativa (vedi voce “cooperative”)[1]:

•    4.989 miliardi complessivi di bilancio

•    1.239 miliardi per entrate correnti;

•    1.397 miliardi per spesa corrente;

•    353 miliardi per stipendi (5.854 dipendenti);

•    95 miliardi per le cooperative sociali;

•    30 miliardi per la pubblica istruzione;

•    31 milardi per la cultura

•    70 miliardi per l’assistenza sociale

•    200 miliardi per le aziende municipalizzate (gas, aqcua, trasporti, rifiuti etc.);

•    3.277 miliardi per il Piano Triennale delle Opere pubbliche (350 opere previste di cui per 1/4 provviste di proggetto esecutivo);

•    319 miliardi avanzi di amministrazione;

•    847 miliardi trasferiti dalo Stato;

•    576 miliardi trasferiti dalla Regione Siciliana;

•    78 miliardi per la scuola, sport, investimenti;

•    47 miliardi per i servizi socio-assistenziali.

Il più grande avvenimento di richiamo turistico che rinnova la tradizione di un rito che identifica la comunità locale è il Festino per il quale l’Amministrazione ha stanziato la somma di lire 1.233 milioni; in notevole economia rispetto agli anni precedenti: circa un miliardo in meno rispetto al precedente. Il dettaglio della spesa è il seguente:

durata: 5 giorni dal 10 al 14 luglio

concerto Associazione Santa Cecilia, “Retablo”, La scena devota”, “La città felice”, la mostra “i colori della Santa” a cura dell’Ente Teatro Biondo: 160 milioni;

corteo spettacolare con i Comediants ed i Falcons: 395 milioni;

corteo storico da parte del setArtisti associati: 394 miloni;

convegno “guardando il cielo”: 284 milioni

L’incarico di consulenza per il nuovo direttore amministrativo e coordinatore operativodei Cantieri culturali della Zisa: 50 milioni per sei mesi.

1.3 Method of development and Local Impact

La municipalità contiene diverse risorse monumentali e ambientali ed anche alcune potenziali . Tutte queste si saldano alla ex riserva Reale di Boccadifalco e l'area attorno al Castello dell'Uscibene, l'area aereoportuale di Boccadifalco (destinata a parco tecnologico). L'area degradata di Denisinni e dei Cappuccini verranno riqualificate attraverso la realizzazione di giardini pubblici fruibili dalla poolazione.

Tutto l'insieme dell'offerta di spazio delle Municipalità , in uno con le altre municipalità vicine o in qualche modo connesse, vedranno la realizzazione delle attività previste e consentite dal piano e dalla sua normativa attraverso l'iniziativa pubblica e punta al pieno coinvolgimento dei privati.

 

Di recente a Palermo il settore delle TV private ha individuato una programmazione basata su raccolte di immagini di luoghi ed eventi significativi dei beni culturali e dei costumi sociali locali. Questi, messi assieme a dosi massicce di messaggi pubblicitari, hanno creato un formato di programmazione di successo commerciale standardizzato ed in rapida espansione. Opinion Leader, Babballà, Preview etc. sono alcuni titoli di programmi che vanno in onda su reti locali private e che vengono diffusi su tutto il territorio regionale; questi sono solo la punta di un fenomeno più diffuso a livello locale cittadino più che a livello provinciale (le TV private di livello provinciale, di cui la maggior parte opera a Palermo, hanno diffusione regionale) e tendono a togliere il primato della programmazione alle trasmissioni che hanno valore economicamente strategico per il sistema televisivo privato regionale: le aste commerciali di prodotti di uso quotidiano e di artigianato. Facendo una sintesi potremmo dire che la cultura dei luoghi e delle feste insidia il potere delle fiere commerciali di paese.

Un’alro settore in rapida crescita è quello dei CD-ROM che illustrano il patrimonio dei beni culturali di Palermo. Si tratta di società private che vendono i loro prodotti essenzialmente agli enti Pubblici che ne fanno uso di divulgazione per l’utenza selezionata, per gli incontri all’estero e come docuumentazione per l’istruzione. I CD-ROM vengono venduti anche nelle librerie e nei negozi di informattica. Di recente un CD-ROM con l’indicazione di alcuni percorsi su Palermo è stato offerto in edicola come supplemento a “La Repubblica”, uno dei quotidiani più diffusi in Italia. Non ci sono dati statistici nè provenienti da apposite indagini di mercato rilevabili sul settore nè per numero di addetti che per quantità di utili per le imprese essendo disponibili solo dati aggregati complessivi.2. Desires, Needs & Responses

2.1 What Needs of Who (Quali bisogni e di chi)

I desideri e i bisogni a cui si allude sono essenzialmente riferiti ad una utenza che va specificata. Nel caso dei Cantieri Culturali l’utenza è articolata in tre tipologie:

•    gli artisti e gli operatori culturali in genere;

•    i residenti della Circoscrizione e le loro agenzie di rappresentanza;

•    l’Amministrazione comunale per migliorare la qualità della vita e l’immagine stessa della città nel mondo.

I bisogni della prima categoria si possono ritenere ampiamente soddisfatti sia per quanto è stato recuperato finora degli ex stabilimenti Ducrot che, a maggior ragione, per quanto si intende realizzare secondo i programi dell’Assessorato alla Cultura e che è leggibile nel progetto preliminare di Cesare Ajroldi. Altra dimostrazione è la continuità frenetica degli appuntamenti e degli eventi culturali sinora avvenuti con notevole successo di critica. Gli artisti ed i gruppi che hanno agito negli spazi dei Cantieri Culturali hanno usufruito di una struttura idonea sia per l’ideazione (a questo ci pensa l’atmosfera dell’intera città) che per la realizzazione e la mostra delle opere. La saldatura “settoriale” culturale tra i Cantieri e la realtà culturale del Centro Storico, in piena fase di  Recupero[2], completa e aumenta il significato di nodo culturale centrale per l’attività culturale promossa dall’Amministrazione Comunale. L’obiettivo di migliorare l’immagine complessiva della città all’esterno sembra già raggiunto in funzione dell’impatto positivo delle politiche culturali sul settore del turismo:

Oltre agli scopi sociali cittadini, dal punto di vista economico l’obiettivo dichiarato è quello di attirare il numero maggiore di visitatori e di riuscire soprattutto ad “allungare” la stagione turistica estendendola il più possibile oltre i mesi estivi.

«L’anno scorso (1997), dicono i dati della FIAVET la federazione delle agenzie di viaggio, - la città è stata il capoluogo più visitato della Sicilia. L’incremento negli arrivi dall’Italia e dall’estero ha toccato il 5,6 per cento, e soprattutto il tempo di permanenza dei turisti - fermo l’anno prima a poco più di un giorno e mezzo - è saltato a due giorni e mezzo. Niente a che fare con l’intera settimana che i palermitani dedicano alle grandi città europee, ma è una tendenza che fa ben sperare... In estate vengono privilegiate le località balneari - aggiunge Elio Barraco, capo ricevimento del Centrale Palace Hotel, della catena “Best Western” - ma Palermo è ormai una tappa d’obbligo per i tour all’insegna dell’arte”. Che la clientela dell’albergo - per la maggior parte proveniente dagli stati Uniti - preferisce fare però nelle stagioni di mezzo, alla fine della primavera ed dell’autunno.”... come afferma «l’Assessore alle attività produttive Giuseppe Ferrante: è inutile negarlo - questo rinnovato interesse per la città ha a che fare con l’immagine rinnovata che il Comune cerca di esportare: recupero del centro storico, pulizia delle strade, “movida notturna”. Per dimenticare, finalmente, “Palermo uguale mafia e spaghetti”»[3]

 

Riguardo al tema dei bisogni riprendiamo le prime dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura Francesco Giambrone: «C’è un grande bisogno nella nostra città di luoghi di incontro e di aggregazione, di spazi dove disegnare insieme i percorsi di una progettualità culturale, di spazi dove vederlo nascere il prodotto culturale oltre che assistere alla sua rappresentazione. Il senso dei Cantieri culturali alla Zisa è intanto in questa dimensione da laboratorio che vogliamo che abbia; ed è una dimensione strettamente connessa a quella didattico-formativa, per cui sono i ragazzi dell’accademia di Belle Arti, (ma anche, domani, quelli del Conservatorio, quelli delle scuole di musica e di teatro, quelli delle scuole delle città), le nuove generazioni, i giovani artisti della città e del mondo i primi cittadini dei nostri Cantieri.»[4]

 

La pubblica Amministrazione, ha puntato a scommettere sulla visibilità dell’azione di governo sul sociale, quindi al massimo consenso, dando spazio alle pratiche della sperimentazione artistica[5]  hanno inteso sfruttare l’occasione del recupero dei Cantieri ottenendo in varie occasioni il riconoscimento dell’utenza culturale cittadina.

Quello che invece continua a mancare all’orizzonte del discorso sul rapporto tra cultura ed economia nel caso dell’area Zisa è la immagine rappresentativa della collettività insediativa di cui si sa poco o nulla. La comunità insediata è il soggetto che prima o poi dovrà entrare, se non in possesso, almeno in un rapporto di dialogo con la struttura culturale anche per fornire un ulteriore valore aggiunto di specificità locale.

In questo senso non è difficile pensare che alla lunga alcuni giovani del quartiere della Zisa, vedendo ogni giorno sotto i loro occhi fenomeni ed attività inconsuete, presi dalla curiosità, decidano infine di intraprendere un’attività all’interno dei settori culturali (arte pittorica, libri, video, teatro, danza, scenografia, scultura, fotografia, editing, etc.) o in quello indotto della ricettività, del catering, del commercio di materiali culturali etc.

2.2 Perception of Needs and Responses to the identified Needs by Public Policies (New Masterplan)

Fino a questo momento il principale strumento conoscitivo del territorio comunale e quindi della circoscrizione è ancora rappresentato dal Masterplan che dispone di alcuni dati analitici e di una modalità di raggruppamento diversa sia dai rilievi censuari dell’ISTAT, che di quelli comunali (UPL e Quartieri) che ancora di quelli elettorali (Circoscrizioni) secondo la nuova normativa introdotta dalla legge 8 giugno 1990, n.142  sulla riforma delle autonomie locali parzialmente recepita dalla l.r. siciliana 11 dicembre 1991 n.48. Un importante contribuo conoscitivo per un approccio tecnico-urbanistico al tema delle Circoscrizioni con un’enfasi sul ruolo delle Municipalità è di Esposito (1997)[6]. Altri contributi all’interpretazione dei dati statistici sono stati redatti da De Micheli e Vincenzo Guarrasi.[7]I dati che seguono rappresentano la raccolta dei dati secondo le Municipalità che erano alla base del PRG adottato dal Consiglio Comunale in versione ancora non definitiva (scala 1:5.000) e che successivamente alla presentazione del PRG alla scala del dettaglio urbanistico (1:2.000) verranno riarticolati per inquadrare la Circoscrizione in base alle destinazioni urbanistiche definitive (consegna degli elaborati da parte dell’Ufficio di Piano al Consiglio comunale presumibilmente a Settembre-Ottobre 1998).

Con riferimento ai perimetri delle Munipalità introdotti dal PRG e ai dati disponibili per unità territoriali  statistiche UPL si hanno i seguenti dati sulla popolazione, sui vani, sui deficit dei servizi e sulle risposte del PRG. Questi dati costituiscono la base tecnica per qualunque valutazione sugli impatti che la presenza dei Cantieri Culturali genera a livello territoriale locale (morfologia dei tessuti urbani e del tessuto sociale).


 

Rapporto vani abitanti al 1991 - U.P.L. aggregati secondo i perimetri delle Municipalità[8]

 

U.P.L.

popolazione

vani occupati

vani non occupati

vani

vani in esubero

 

 

 

 

 

 

Zisa Ingastone

14933

18722

2572

 

 

Zisa Quattrocamere

9438

12852

738

 

 

Altarello Tasca Lanza

15464

18113

1139

 

 

Boccadifalco Baida

6794

8377

1476

 

 

Olivuzza

13680

20279

3885

 

 

Parlatore Serradifalco

11112

15431

2142

 

 

Noce

20420

26114

2843

 

 

Leonardo Da Vinci Di Blasi

8564

13144

1001

 

 

Malaspina Leonardo da V.

13393

23436

2633

 

 

Principe di Palagonia

11450

19776

2182

 

 

Uditore

12965

17749

1555

 

 

Passo di Rigano

10888

13176

1272

 

 

TOTALE

149101

207169

23437

230606

81505

             

 

tabella riassuntiva PRG attrezzature di quartiere (standards)

 

Esistenti (mq)

Previsti dal PRG (mq)

Totale (mq)

 

scuole

221.331

961.299

1.182.630

 

verde

168.707

1.509.231

1.677.938

 

attrezzature

62.112

491.868

553.980

 

parcheggi

0

649.587

649.587

 

totale mq

452.150

3.611.985

4.064.135

 

 

verifica della dotazione standard del nuovo PRG rispetto ai minimi di legge

 - attrezzature di quartiere Municipalità Monte Cuccio-

 

a

abitanti

b-

numero aree attrezzature

c

superfici delle attr. esistenti

d

nuove aree (mq)

e

raddoppio sup. per DM n.1444/’68- zone“A” e “B”

f

totale

f=c+e

(mq)

g

standard raggiunto dal PRG

g=f/a

(mq/ab)

h

minimi inderogabili ex  DM n.1444/’68 (mq/ab.)

attrezzature di interesse comune

151.742

39

62.112

163.956

327.912

390.024

2,57

2,00

parcheggi

151.742

40

0

216.529

433.058

433.058

2,85

2,50

aree per istruzione

151.742

74

221.331

320.433

640.866

862.197

5,68

4,50

spazi pubblici attrezzati

151.742

64

168.707

503.077

1.006.154

1.174.861

7,74

9,00

tot Mun. Monte Cuccio

151.742

217

452.150

1.203.995

2.407.990

2.860.140

18,84

18,00

 

Dalla tabella si evidenzia che la dotazione per gli spazi comuni attrezzati, comunemente denominati con la dizione “verde” sono leggermente al di sotto dei minimi inderogabili. Tale deficit è complessato dal surplus di superficie delle altre categorie di attrezzature, motivo er cui la dotazione minima di standard complessivo inderogabile è nominalmente soddisfatto. In realtà rispetto alle zone di nuova costruzione lo standard si rivela la metà di quello sufficiente. Nel complesso, riferendosi alla specifica situazione della Municipalità in esame si deve considerare che per gran parte le aree costruite attorno alla Circumvallazione sono da considerare “nuove costruzioni, motivo per cui tali lottizzazioni, avendo rispettato gli obblighi di legge contribuiscono ad equilibrare la quota di attrezzature ancora da reperire. Quindi rimane l’insieme dei tessuti storici  (le borgate) che invece non hanno alcun servizio o quasi nell’immediata pertinenza. Conseguentemente quelle parti delle borgate che si trovano alle aree di recente costruzione possono ritenersi soddisfatte in termini di superfici, mentre le parti più interne rimangono a soffrire della condizione marginale rispetto alle aree servite da attrezzature. Colpissce inoltre il dato della totale assenza di parcheggi nell’intera Municipalità (!). La risposta del PRG in tal senso è prevalentemente concentrata nella grande area sulla Circumvallazione: tale area risulta del tutto separata se non inaccessibile da quella della zona della Zisa. Il progetto del trasporto pubblico (Tram e Metro) prevede di collegare la zona soltanto a mezzo del Bus in quanto nè il Tram nè la Metro passano ad una breve distanza dai Cantieri. Manca l’indicazione dei raggi d’influenza per le scuole, motivo per cui non è possibile valutare l’effettivo livello di efficienza (offerta di servizio in rapporto alla distanza dell’utenza). riguardo all’efficacia delle previsioni di piano sarebbe necessario avere una idea delle osservazioni presenatate al piano per la Circoscrizione. Questo potrebbe dare una idea di quanto il piano incidendo sul regime delle proprietà private esisitenti (per la residenza, per il commercio, per la produzione artigianale) potrebbe esprimere un valore di consenso/dissenso rilevabile. La visualizzazione delle osservazioni/opposizioni al PRG adottato (scala 1:5.000) sarà effettuata probabilmente nel Settembre.

Senza considerare il PRG, l’efficacia di una previsione urbanistica è in genere valutabile dopo molto tempo. Si può invece sostenere che una politica cuturale come quella adottata dall’Amministrazione comunale nel recupero della ex-Officine Ducrot abbia inciso fortemente sulla politica di pianificazione. Il fatto che viene sostanzialmente mantenuta la destinazione culturale e che ad essa viene affiancata una destinazione d’uso a finalità sociale per la nuova Municipalità (ora Circoscrizione) dimostra l’assunto fondamentale da cui parte il progetto CIED a Palermo: la funzione culturale non basta per sostenere un’attività pubblica;  per tale motivo è quindi necessario reperire le modalità di interazione tra produzione culturale di livello nazionale/internazionale e risposta ai bisogni dei residenti insediati nell’area di influenza teorica della singola attrezzatura.

 

Il PRG nel dover decidere dal punto di vista urbanistico la destinazione d’uso futura dell’intera area delle industrie Ducrot, in considerazione dello stato di degrado in cui versano le aree periferiche della città, di cui soprattutto le borgate storiche costituiscono il nucleo più difficile da recuperare,  ha deciso di ratificare l’attività culturale già intrapresa puntando ad una maggiore integrazione con il quartiere (Municipalità) in cui è inserita.«Il centro della Municipalità Monte Cuccio è stato localizzato all'interno delle ex-officine Ducrot, in prossimità della Zisa. Il riuso di quest'area industriale dismessa è in parte già in atto anche se ancora in assenza di un piano unitario di recupero edilizio. I "Cantieri Culturali della Zisa", localizzati all'interno dei vecchi magazzini, sono da qualche tempo l'espressione di una rinnovata vita urbana: ospitano mostre, convegni, spettacoli teatrali. Nonostante i lavori di risanamento e di rifunzionalizzazione delle ex fabbriche siano ancora agli inizi, le iniziative in atto, testimoniano la forte volontà politica e civica di riportare Palermo ad un alto livello culturale. Il progetto definitivo per il riuso dei capannoni e per l'assetto degli spazi aperti affiancherà alle funzioni culturali rivolte a tutta la città, altre più legate al quartiere circostante. Grande importanza ha la connessione funzionale tra il centro della municipalità e il territorio urbano circostante che sarà possibile attraverso la riconnessione della rete viaria, degli spazi pubblici (con particolare riferimento al Parco della Zisa) e della rete dei trasporti.»[9] E in sintesi: «al “Campo della Zisa” si è attribuito il ruolo di cerniera e di mediazione tra la parte orientale più antica del centro,  e quella extramoenia ad occidente. E’ in questo contesto infatti, con la presenza delle strutture amministrative e di rappresentanza che in esso verranno poste in essere, che la municipalità potrà manifestarsi.»[10]

2.3 Identification of Perceptions

Ancora non disponiamo dei dati sul questionario che verrà effettuato nel Settembre 98. Durante gli incontri con gli operatori del PRG e con i rappresentatnti delle Circoscrizioni, con  i rappresentantidella Cooperativa “Solidarietà” che gestisce gli spazi liberi dell’ex ospedale Psichiatrico, con addetti all’attività culturale dei Cantieri della Zisa, e infine assistendo ad alcuni eventi prodotti e svolti all’interno degli spazi dei Cantieri culturali, emergono alcune provvisorie considerazioni:

l’area serve più la città e le sue esigenze di rinnovo dell’immagine all’esterno che a quella del quartiere

ne consegue che i residenti considerano del tutto estranea l’attività che vi si svolge;

di fatto i Cantieri Culturalinon si avvalgono della presenza di uno dei quartieri più popolosi dell’intera città (circa centomila persone nella Circoscrizione, 150.000 nella Municipalità);

La zona è sostanzialmente inaccessibile dal punto di vista del trasporto privato e ad oggi non esiste un sistema di trasporto pubblico efficiente e sicuro (come la linea “101” in Viale Libertà, l’asse principale urbano).

2.4 CIED Guided responses

Il progetto CIED intende porre un questionario relativo alla presenza dei Cantieri stessi all’interno della Circoscrizione per valutarne il valore di presenza da parte della collettività insediata e per valutare la domanda di servizi o flessibilità d’uso in base a bisogni; di questi alcuni prevedibili perchè evidenti o comuni ad altre aree, altri ancora emergono durante gli incontri con i rappresentanti della Circoscrizione.

 

2.4 Outcome desired

Il progetto CIED, incentrandosi sulle potenzialità dell'innovazione culturale per lo sviluppo economico, mira a mettere insieme due distinte politiche, quella culturale e quella economica. Ciò al fine di promuovere l'integrazione europea attraverso il coinvolgimento di gruppi di utenza sui temi culturali nel quadro strategico delle procedure di pianificazione.

 

Si è cercato di individuare dei metodi affinchè l'innovazione culturale  possa essere utilizzata per lo sviluppo economico futuro ed implementate attraverso la valutazione del consenso sociale sui fatti culturali, come parte delle decisioni progettuali. Ciò al fine di salvaguardare la diversificazione del patrimonio culturale locale nelle regioni periferiche dell'Europa.

 

L'esame dei fatti culturali viene operato enfatizzando:

a) la valutazione del consenso per influire positivamente sulla possibilità di partecipazione pubblica nelle procedure di pianificazione,

b)  puntando alla eguaglianza delle diverse culture riconoscibili in Europa,

c) gettando le basi per la creazione di strutture di sostegno a favore delle regioni periferiche attraverso una rete di relazioni per la mutua cooperazione.

Inoltre, saranno avviati degli studi sull'impatto dei fatti culturali (eventi e programmi promossi dall'Amministrazione Comunale) sul tessuto urbanistico dei quartieri interessati.

2.5 Negative Perceptions

 L’impatto rilevabile nell’intorno della zona è pressocchè irrilevante. Tale valutazione ex-post è da parametrare in funzione dell’esiguità del tempo trascorso. In pratica pochi residenti del quartiere sanno veramente cosa si svolge all’interno dei Cantieri e pochi ne sembrano realmente interessati. Ciò è dovuto principalmente alla natura della organizzazione sociale ed economica caratterizzante la Circoscrizione laddove la percentuale delle classi abbienti è in netta minoranza e prevale la disoccupazione giovanile. Mancano i soldi, manca il tempo e il grado di istruzione per avere la spinta a partecipare attivamente alla produzione di fatti culturali. Riguardo all’impego delle maestranze fino ad ora la Pubblica amministrazione si è giovata dell’utilizzo di Maestranze del D.L. n.24/86 senza alcuna intesa concordata con le ditte artigiane della zona. Non sono mancati episodi di violenza clamorosi nell’immediato intorno dei Cantieri[11]sia a sfondo delinquenziale ordinario che di tipo mafioso legato allo sfruttamento del mercato degli stupefacenti. Il problema non è quello di determinare una relazione biunivoca tra soldi e cultura per cui laddove non circolano flussi economici non c’è cultura. tutt’altro. Il caso di Gibellina illustra bene il caso in cui tutta una città si rende protagonista di fatti culturali tanto che oggetti d’arte e pratiche di sperimentazione artistica entrano nella scena urbana ancora prima dei servizi primari. Il fatto è che Gibellina era ed è ancora, nonostante la nuova amministrazione sia contraria a tali iniziative, una città-cantiere culturale e su questo ha ri-fondato la sua nuova identità dopo il sisma del ‘68. I Cantieri invece sono una rinchiusi dentro un’area precisa della città e stanno dentro un gruppo di quartieri e borgate assai denso da cui, dal punto di vista dell’utilizzo sociale quotidiano, rimangono totalmente esclusi. Cied può contribuire a diffondere l’idea originaria del laboratorio di cultura nella Circoscrizione adoperando i meccanismi della pianificazione partecipata per un dispiegamento di essi nella vita delle borgate vicine per un arricchimento reciproco.

3. Set-up of Case Study (1 page)

3.1 Working Hypothesis

L’ipotesi di lavoro è di valutare (ex-post) gli impatti generati sul tessuto urbano e sociale di una data porzione di città dalla realizzazione di una data politica culturale di iniziativa pubblica da parte di autorità locali attraverso la simulazione di scenari futuri determinati da alternative di progetto definite da specialisti, enti istituzionali e dall’utenza oggetto degli impatti stessi. Per realizzare questo tipo di esperienza è necessario un approccio di tipo comunicativo al tema della pianificazione. Non ci sono proposte progettuali precise stabilite a-priori peprchè si ritiene opportuno che le alternative/scenario vengano chiarificate nel processo di costruzione dello user-group locale e che i termini del questionario per il sondaggio sulle alternative, nonchè la scelta del campione, siano definiti anch’essi negli incontri tra il partenaeriato locale e lo usergroup. Ipotesi primaria del lavoro e scopo ultimo del partner leader locale, il Comune di Palermo, è l’individuazione di una corretta metodologia di simulazione e di misurazione del consenso locale alle decisioni del governo locale che consenta l’applicazione in altre aree problema di Palermo, aree individuate dal nuovo Piano regolatore e sulle quali già si prospettano diverse alternative di uso culturale. Tale metodologia di valutazione/simulazione, più o meno assistita dall’uso del computer, punta alla diffusione delle iniziative da intraprendere mediante il pieno coinvolgimento della polazione locale con la guida ed il supporto tecnico sia dell’Amministrazione che di confronti con altre esperienze similari in altri contesti sociali, econoomici, culturali d’Europa.

3.2 Cultural Consensus as principle for decision making

Nella proposta CIED di Palermo il termine Consenso culturale viene utilizzato come riferimento ad una unità di intenti da pare degli attori di governo, degli operatori economici e dell’utenza del quartiere, cittadina, dell’area vasta, nazionale ed internazionale nel sostegno  ad una data iniziativa centrata su valori di tipo sociale e culturale piuttosto che immediatamente di tipo economico. Con ciò si intende sostenere l’ipotesi che è irrinunciabile per il settore pubblico il carico del sostegno alle azioni di tipo specificatamente culturale anche se questa funzione rimane aperta a qualsiasi contributo da parte privata endogena o esogena. La sinergia dei finanziamenti per la creazione e la produzione di fatti culturali richiede una forte presenza delle politiche pubbliche locali, il che comporta l’inserimento delle politiche culturali nelle strategie di ricerca del consenso politico assegnado ad esse un valore totalmente positivo poichè dichiarano un progetto di convivenza sociale basato su valori condivisibili soprattutto in chiave di sviluppo sostenibile, ovvero pensando al rafforzamento dell’autonomia culturale come garanzia di esistenza di uno sfondo per la specificità locale in senso generale. Tale specificità fondata sull’autonomia culturale è la prima risorsa per qualunque strategia di sviluppo economico in qualunque settore d’intrapresa. Ciò significa che la ricerca del consenso culturale implica l’ottenimento di un consenso basato sulla comunicazione delle idee di trasformazione urbana e non di trasferimento semplice di conoscenze toutt-court. Nè ci soccorre l’idea della pratica di pianificazione incentrata sulla offerta di tecniche di tipo problem-solving per attirare capitali finanziari al fine di raggiungere un dato obiettivo in cui è prevalente la finalità sociale. Consenso Culturale quindi implica una concezione “radicata” localmente nel momento in cui è necessario avviare o completare (è il nostro caso) una data politica a fine sociale. In questo senso nella pianificazione urbana di fatti culturali, ma non solo, la sola concertazione tra enti istituzionali, rappresentanze delle comunità locali ed operatori economici non può dare alcun risultato realmente significativo se accanto a questa  non vi è un processo comunicativo paritario tra i soggeti e se la realizzazione del progetto non è ancora chiusa e preordinata. Consenso culturlae quindi è qualcosa che punta ad una strategia comunicativa, alla richiesta di un parere, nulla a che vedere con la strategia di tipo razional comprensivo in cui i detentori del progetto, del potere di governo e delle relazioni pro=ivilegiate con gli operatori economici chiamano l’utenza locale al dovere di informarsi su come cambiare il loro comportamento in funzione passiva rispetto alla realizzazione di ciò che è stato già preordinato.

3.3 User Group involvement

Costituiscono lo User group locale i componenti del partenariato locale, la IV Circoscrizione con la apposita commissione interna, osservatori esterni dell’Università di Palermo, consulenti scientifici nominati da parte dell’Amministrazione e rappresentanze dei vari assessorati (Cultura, Territorio, Centro Storico, Turismo etc.).

4. Values and cultural insights

4.1 Technical Norms Versus Local Values

LA realizzazione dei cantieri Culturali non ha influito se non marginalmente sul livello di benessere economico dei residentoi. Ciò è desumibile da quanto emerge dagli incontri con i rappresentanti della Circoscrizione ma anche si desume dai sopralluoghi nella zona limitrofa ai Cantieri che non hanno migliorato in nessun modo la precedente ed attuale situazione di degrado urbanistico concentrato soprattutto nei tessuti delle borgate. A ciò contribuisce la situazione di conflitto sociale ed architettonico tra la edificazione densissima della nuova residenza in condominio prodotta dal precedente piano uregolatore e le casette delle antiche borgate. Tra il primo ed il secondo sistema non vi è connettivo: un centro storico soverchiato dal cemento, in mezzo brandelli di spazi pubblici privatizzati, inaccessibili e minacciosi.

Al di là della suggestione e del fascino degli spazi di archeologia industriale recuperati le attività dei Cantieri Culturali potrebbero svolgerersi da qualunque altra parte della città e nessune degli abitanti del quartiere se ne accorgerebbe tanto scarso è il livello di interazione tra i settori funzionali alla scala locale.

4.2 Local Resonances

Nel fluire degli eventi e dei cambiamenti politico-sociali profondi, le elezioni a novembre 1997, il cambio delle deleghe, la difficoltà  per la burocrazia italiana nota interzionalmente di confrontarsi con pratiche di rendicontazione nuove e completamente diverse da quelle solite, l’impossibilità (ancora oggi) di disporre delle (poche) somme del finanziamento europeo hanno limitato fortemente la possibilità di diffuesione dell’inizaitiva CIED. Soprattutto la carenza di un sistema informativo dei dati comunali agile e realmente “pubblico”, la complessa articolazione dei diversi perimetri di riferimento (unità censuarie, UPL, quartieri, municipalità, circoscrizioni etc.) rendono onerosa in termini di tempo e quindi di danaro il reinquadramento dei dati e la loro messa a disposizione dello User Group. Nonostante ciò il livello di coinvolgimento della IV Circoscrizione e l’opportunità rappresentata dall’istituzione del nuovo Assessorato al Decentramento e agli affari con l’Europa, l’interesse (a volte anche la sorpresa) da parte di operatori culturali, la disponibilità a cooperare da parte degli altri assessorati comunali, consentono di guardare alla fase del sondaggio e a quella successiva della valutazione con fiducia per il raggiungimento di risutati concreti positivi.

4.3 Testing Cultural Hypothesis

Con riferimento all’ipotesi culturale dei “Cantieri”.

L’attività culturale dei Cantieri si rivolge ad un pubblico selezionato e preventivamente informato, la produzione è orientata decisamente alla sperimentazione ed al servizio per artisti ancora non noti a livello commerciale significativo;

I Cantieri Culturali lo sono di nome e di fatto: vi si costruisce la cultura che altrove si diffonde e incontra il suo pubblico.

Nella loro proposizione di eventi e fatti culturali, i Cantieri Culturali spiccano per la loro caratterizzazione formativa alla dimensione artistica, più che culturale stricto sensu .

Nonostante tutti i limiti dovuti all’avvio delle attività culturali a cantiere ancora aperto, la presenza dei Cantieri Culturali si rivela una presenza pressocchè costante per la maggior parte dei principali eventi culturali della città.

4.4 Impact of Project on Cultural Identity

Fino ad oggi, prima del sondaggio di opinione sui residenti posiamo dare per scontato il “gradimento” dell’idea dei Cantieri Culturali della Zisa a livello cittadino; considerato anche che obiettivo dell’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura non era quello di massificare la sperimentazione artistica o di rendere “scolastica” la pratica delle arti e delle esperienze culturali in genere. Consideriamo quindi pienamente soddisfatti i bisogni e raggiunti gli obiettivi fissati dal Comune riguardo all’impatto delle attività culturali nella città, nella Regione e in Italia. Il progetto Cied si occupa di coinvolgere l’utenza locale ponendo le basi per un confronto su diverse soluzioni alternative, mentre  il processo di progettazione/pianificazione è in fieri.  Vengono illustrati gli impatti a medio e lungo termine secondo la caratterizzazione di diversi tipi di scenari futuri seguendo le teorie della valutazione dello sviluppo autosostenibile..

E’ facilmente verificabile un impatto positivo in termini di sviluppo economico nel mantenimento delle attività commerciali e nel settore della ristorazione che rimane in pieno esercizio durante i periodi di svolgimento degli eventi culturali. Si ritiene prevedibile un cambiamento della situazione quando tutte le strutture dei Cantieri Culturali saranno a regime secondo il progetto definitivo ancora da redigere.

5. Questions of Cultural Adaptation

5.1 Mechanism to Link Technical-Cultural Differences

Si può sostenere che il tema della riconversione delle ex Officine Ducrot rispetto agli impatti sul contesto locale della parte di città al confronto con altre aree, che si trovano in condizioni di analoga disponibilità all’utlizzo culturale e di cui si intende operare la valutazione come sistema di supporto alla decisione, presenta alcune problematiche invarianti:

 

•         ampie estensioni superficiali che provocano immediatamente effetti di riequilibrio territoriale sia nei confronti della rispettiva "area vasta" che riguardo all'intera regione;

 

•         grandi dotazioni infrastrutturali delle quali urge trovare un senso per un eventuale riuso;

 

•         contesti ambientali urbani e naturali di particolare rilievo per lo sviluppo urbanistico delle aree contermini;

 

•         serbatoi di idee ed iniziative già attivate o di cui si discute da tempo, per una rapida attivazione dei processi progettuali che hanno bisogno di comunicare velocemente e secondo una capacità di quantità e qualità confacente almeno al livello dei contenuti dele informazioni di scambio;

 

•         necessità della creazione di centri di monitoragio e ricerca le cui attività meritano l'interesse scientifico di livello perlomeno europeo;

 

•         creazione di consenso per le singole azioni di progetto e più in generale sugli obiettivi e sullo stesso ruolo della Comunità Europea manifestandosi così "in mezzo alla gente" che si sente , a torto o a ragione, relegata ai margini;

 

•         opportunità di una interconnessione di rete di tipo tecnologicamente avanzato, considerato anche dal punto di vista del senso di coesione comunitario;

 

•         possibilità di estendere immediatamente le metodologie di azione tramite reti alle aree esterne ai contesti di partenza (a livello di quartiere, citadino, regionale, nazionale ed internazionale);

 

•         consolidamento delle basi dell'identità locale che si creano anche attraverso processi decisionali continuamente riferiti a modelli autocentrati soprattutto sfruttando appieno la possibilità di conoscere in modo diretto le differenti metodologie utilizzate in altre regioni comunitarie; contribuendo così ad evitare la formazione di "modelli" creati da impropri canali di mediazione caso-per-caso a seconda degli eventi;

 

•         necessità di un continuo contatto tra esperienze eterogenee e di confronto intersettoriale/multidisciplinare utilizzando questo versante operativo come fattore moltiplicatore per le sinergie attivabili in termini di sviluppo economico riferito al settore della cultura.

 

Piano di lavoro dalla fine di luglio ‘98 al la fine del progetto (luglio ‘99)

 

prima possibile:

Formulazione delle richieste di dati alle varie ripartizioni comunali per rendere possibile la stesura del quadro conoscitivo generale (scenario tendenziale will-be);

 

prima possibile:

il progettista chiede autorizzazione ai propri committenti (Assessorati alla Cultura, Centro Storico e Urbanistica) di partecipare al progetto CIED (Assessorato al Decentramento);

17 luglio:

incontro tra il partenariato locale CIED e rappresentanti della Circoscrizione;

28 luglio :

incontro per aggiustamento tecnico strategia CIED  (Atelier e Alberto Mangano, Assessore al Decentramento)

 

30 luglio :   I incontro con la CIrcoscrizione ed il progettista degli interventi di recupero definitivo all’interno dei Cantieri Culturali della ZIsa

 

agosto ‘98:

stesura dello scenario tendenziale (quadro socioeconomico ed urbanistico della V Circoscrizione) e stesura dei quattro scenari alternativi di progetto (should-be):

•    scenario “ambientalista” (E. Tornatore e F. Trapani)

•    scenario “per l’incremento del flusso finanziario nel contesto” ovvero: come rendere l’area in esame attraente rispetto ai capitali privati senza snaturare il ruolo culturale dei CCdZ (Consultecno);

•    scenario “istituzionale” coincidente con la politica dell’Assessorato alla cultura e al progetto di recupero dei CCdZ del Prof. C.Ajroldi.

•    scenario “sociale” frutto del lavoro e degli incontri del partenariato CIED con la Circoscrizione che presumibilmente tenderà ad accentuare le domande di flessibilità d’uso al progetto dei CCdZ .

 

Tutto questo al duplice fine di:

- garantire un sufficiente grado di permeabiltà di interazione -servizi ed attrezzature- con la Circoscrizione e il resto della città (impatto di CIED sulla qualità del progetto di riuso degli stabilimenti Ducrot);

- in accordo con l’idea fondante del PRG “Palermo come Città delle Città”, rendere solidale il sistema delle attività dei CCdZ con il contesto insediativo pertinente la Zisa e i Cantieri, rafforzandone il valore di appartenenza e di identificazione collettiva delle borgate e dei quartieri di nuova costruzione della Circoscrizione (impatto di Cied sull’aumento della razionalità comunicativa innovando o creando ex-novo metodi partecipativi di supporto al processo della decisione).

 

seconda settimana di settembre:

riunione tecnica ristretta ai rappresentanti della categorie socioeconomiche e culturali rilevanti della Circoscrizione (scelti ed invitati dalla Circoscrizione) assieme al partenariato locale CIED (si auspica la partecipazione di un rappresentante/osservatore del polo bancario regionale).

 

subito dopo:

conferenza dei servizi  comunale dove si presenta l’iniziativa CIED attuata dal partenariato locale e dalla Circoscrizione con rappresentanti degli assessorati al Bilancio, Cultura, Centro Storico e Urbanistica, Commercio-Attività Produttive, Istruzione e Turismo e Affari Sociali.

 

23, 24, 25, 26 settembre p.v.:

partecipazione al seminario internazionale di Leipzig (D) invitando rappresentanti dell’Assessorato al Decentramento,  rappresentanti di Atelier S.A (previsti dal budget CIED), il Sindaco on.le L.Orlando, il progettista dei CCdZ prof.Arch. C.Ajroldi, un membro della Circoscrizione e un rappresentante della Consultecno (questi ultimi non previsti dal budget CIED per cui si dovrebbe pensare al reperimento dei fondi necessari).

 

fine ottobre ‘98:

sondaggio pubblico sui quattro scenari.

 

periodo successivo:

elaborazioni risultanti dal sondaggio (Consultecno) e

Individuazione dello scenario should-be  risultato prevalente (valutazione multicriteri).

 

dal novembre ‘98 fino alla fine del progetto:

Contributo alla stesura del Good Practice Manual:

Redazione delle componenti conclusive delle azioni contenute nella proposta CIED a Palermo secondo le tre linee tematiche (espresse  nello Steering Comittee di Galway):

- efficienza dei servizi:: repertorio dei luoghi di recupero del patrimonio storico-architettonico- testimoniale deputati alla produzione culturale in cui i livelli di performance  sono valutabili sia a livello di quartiere che alla scala territoriale ritenendo utile e necessaria l’interconnessione in rete tra di loro attraverso il pieno utilizzo delle tecnologie dell’informazione attuali

(con il contributo di M.Carta);

- efficacia delle politiche: repertorio delle politiche culturali (fin qui attuate dall’Amministrazione Comunale di Palermo) che puntano al pieno consenso dell’utenza ed allo sviluppo socio-economico dei contesti insediativi in modo diretto ed indiretto (cultural calendar);

- sostenibilità della pianificazione: repertorio delle metodologie di partecipazione ai processi decisionali per la generazione di processi identitari locali condivisi e per l’aumento della qualità del piano e del progetto.

 

5.2 Framework for Procedure

La principale attività che connota l’ultima tornata elettorale è quella basata sulla politica del recupero, sulla valorizzazione delle risorse esistenti e sulla tutela delle risorse non rinnovabili tra cui i beni culturali.

La tutela dei beni culturali e ambientali è riservata dallo Stato nella recente legge “Bassanini” di decentramento dell’azione pubblica verso le autorità locali. Se da una parte permane la necessità di intendere la Cultura come un bisogno collettivo si è sentita la necessità di trovare una strumentazione legislativa in grado di cogliere più da vicino le istanze locali. In questo momento si rende evidente il conflitto tra tutela del territorio che si esercita a livello esclusivamente locale promozione dei fatti culturali supportati da economie statali. Ovvero esiste anche un problema di competenze “Se la tutela statale non esclude tutele più limitate, e i piani regolatori come i piani paesaggistici possono stabilire le salveguardie che più soddisfano le comunità locali, il territorio è tuttavia di esclusiva competenza locale ed è nel territorio che si esercita la tutela dei beni. Ne consegue indeterminatezza di competenze e un potenziale conflitto tra obiettivi cuturali ed obiettivi territoriali.” (Ripa di Meana, 1997, p.93). Come si vede il periodo a cui prima si aludeva è quello della “riforma” dello Stato e delle capacità di governo degli enti locali. Il settore culturale si rivela dunque di strategica importanza per la individuazione delle nuove competenze e dei nuovi ruoli.

5.3 Investors and Drivers

La possibilità di intendere un utilizzo dei Cantieri Culturali come luogo idoneo ad attirare capitali esterni o endogeni non è alla base delle politiche culturali comunali. Vi sono altri settori dove invece si sta cercando di sperimentare una relazione più stretta tra uso dei beni culturali, tassazione comuanle e vantaggi per i beneficiari diretti e indiretti di tali politiche. Un esempio è quello dell’iniziativa “caffè-concerto” che ha sortito un tale successo da essere esportato da altre città medie e piccole all’interno ed all’esterno della provincia.

Uno degli scenari da presentare all’esame dei residenti della circscrizione è uno scenario economicista in cui si prefigurano soluzioni che puntano a rendere conveniente un investimento privato nell’area. Un effetto intressante e “ovvio” dal punto di vista dell’impatto sull’economia locale di una politica culturale, come quella dei “Cantieri” , è rappresentata dall’innalzamento dei valori degli immobili per effetto della riqualificazione dell’area. Le maggiorazioni intervengono anche come effetto conseguente sul livello di tassazione e quindi con utili maggiori da reinvestire per la continua riqualificazione dell’habitat complessivo della Circoscrizione. 

5.4 Organization of the project

L”attenzione dell’Assessorato alla Cultura nella produzione di fatti culturali si è concentrata nell’organizzazione razionale di eventi facenti capo a programmazioni unitarie in modo da non creare confusione e sovrapposizioni. Ci sono offerte culturali, qualitativamente e quantitativamente notevoli quelle del Comune, qualificate quelle organizzate dalla Provincia e dalla Regione, che riempiono oramai quasi completamente il periodo che va da Maggio ad Ottobre inoltrato. Tra le occasioni culturali organizzate in periodi piuttosto lunghi ricordiamo, oltre al “Festino”: “Palermo di Scena” (nel ‘98 durerà dal 26 luglio all’11 settembre-, “Festival di Palermo sul Novecento” (la scorsa edizione si è svolta dal 22/9 al 2/11 1997) e quello di prossima organizzazione “Palermo d’Inverno”. Generalmente la diffusione delle grandi iniziative è affidata oltre che ai canali tradizionali (comunicati stampa) anche su Internet <www.comune.palermo.it>, in televisione tramite spot e su “Televideo Rai 3” pag. 601, ed infine con un numero verde per ogni informazione.

Generalmente gli enti pubblici coinvolti nell’organizzazione di queste e di tutte le altre grandi manifestazioni sono i seguenti:

•    Assessorato alla Cultura, Città di Palermo;

•    Ente Autonomo Teatro Massimo;

•    Fondazione Teatro Massimo;

•    Teatro Biondo Stabile di Palermo;

•    Ente autonomo Orchestra Sinfonica Siciliana

•    Fondazione Orestiadi di Gibellina;

•    Associazione Siciliana Amici della Musica

•    Goethe Institut Palermo

•    Museo Internazionale delle Marionette “antonio Pasqualino”

•    Regione Siciliana, Direzione Regionale Beni Culturali;

 

Alla riuscita delle manifestazioni collaborano generalmente:

•    Assessorato al Centro Storico;

•    Assessorato Ville e Giardini;

•    Assessorato diritti dei Minori;

•    Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali;

•    Corpo di Polizia Municipale

•    Azienda Municipalizzata Igiene Ambientale;

•    Azienda del Gas Servizi Illuninazione Pubblica;

•    Curia Arcivescovile;

•    Cooperative Sociali (“Pretoria e Bellini”, “Alba Chiara”, etc.);

•    Autorità portuale di Palermo;

•    Comando Provinciale della Croce Rossa Italiana

 

Come sponsor delle manifestazioni sono stati presenti, tra gli altri,  la Banca Nazionale del Lavoro e la Telecom.

Alla diffusione sulla stampa partecipano tutte le tesatate cittadine tra cui il Giornale di Sicilia e Il Mediterraneo. Di recente anche il principale quotidiano nazionale “La Repubblica” ha creato un’apposita parte del giornale su Palermo.

Tra le tante istituzioni che hanno fatto e fanno ancora molto per la diffusione della cultura musicale a Palermo ricordiamo:

•    EAOSS, ente autonomo Orchestra Sinfonica Siciliana;

•    Amici della Musica;

•    Brass Group, associazione jazzistica palermitana;

•    CIMS, Centro per le iniziative Musicali in Sicilia;

•    Folkstudio Palermo.

 

Di particolare interesse la recente pubblicazione della rivista quadrimestrale “Avidi Lumi” del Teatro Massimo di Palermo (<http//www.teatromassimo.it>) con i testi in italiano, inglese ed arabo e che contiene in allegato importanti incisioni di eventi musicali registrati a Palermo.

5.5 Interwoven Network (rete di interconnesione)

In varie parti dell’Interim Report si è già fatto cenno della rete di relazioni tra enti pubblici e quartiere in base ai bisogni, agli obiettivi, alle soluzioni individuati dalla Pubblica Amministrazione. Rimane forse da chiarire come il progetto CIED intende inserirsi a saldare il rapporto tra le politiche culturali dell’amministrazione e le esigenze dell’area limitrofa ai Cantieri che, per comodità operativa, facciamo corrispondere alla nuova istituzione della Circoscrizione.

La messa in comune delle conoscenze su una data iniziativa da parte dei vari attori ed utenti può dare adito a problemi, può essere considerato come una congerie di complicazioni inutili. Oppure può essere un valido strumento per conoscere il sistema dei desideri del tessuto sociale; ovvero indagare la domanda sociale di servizi da rendere espressa in forma autonoma e consapevole e successivamente trasferirla in termini tecnici sul piano dei bisogni , assieme o in dettaglio rispetto al PRG attualmente in fase di approfondimento; utile, infine, ad in-formare il progetto di recupero architetonico.

Il progetto di recupero e riuso degli stabilimenti Ducrot, malgrado sia ancora incerta la destinazione d’uso urbanistica assegnata, dovrebbe essere presumibilmente in grado di garantire una certa flessibilità d’uso anche solo all’interno della stessa finalità complessiva.

In questo senso l’attività di concertazione, orientata al coinvolgimento dei vari responsabili dei settori attinenti la produzione di fatti culturali pensando ad inquadrare il futuro assetto dei luoghi deputati alla medesima funzione nella intera città, è utile alla costruzione del consenso sull’iniziativa culturale nel suo intrecciarsi col tema del decentramento e verso la realizzazione della filosofia del PRG (che valorizza l’intero patrimonio storico-archittettonico alla stessa stregua del Centro Storico). Tale scenario diverrà possibile a patto che la stessa Amministrazione voglia o intenda tener conto adeguato della posizione espressa nel dibattito da parte della Circoscrizione nonostante il basso valore decisionale attualmente assegnato al loro ruolo amministrativo e rappresentativo dalle leggi vigenti.

Con queste considerazioni si intende valorizzare un ruolo, come quello della Circoscrizione, che attualmente non ha perchè ancora non esiste un regolamento che assegni i compiti e le deleghe da parte della Amministrazione. Nelle more del passaggio, che sicuramente avverrà in seguito a dibattiti, confronti e riflessioni tecniche, il progetto CIED intende operare nella direzione della partecipazione degli utenti e della concertazione da parte degli enti istituzionali ed operatori economici contribuendo a sperimentare i livelli di operatività effettivamente raggiungibili da questo nuovo organismo istituzionale a livello comunale.

In questo sennso per “sostenibilità locale ” si intende tutto ciò che oggi e soprattutto domani permetterà ai Cantieri di giovarsi della sinergia con il tessuto urbano in cui sono inseririti, il quartiere della Zisa, e che consentirà alla comunità insediata in quest’ultimo di riconoscere la presenza dei Cantieri come immagine presente nell’immaginario collettivo capace di differenziarla rispetto alle altre parti della città. I Cantieri come fulcro dei nuovi processi identitari di un quartiere fino ad oggi considerato, a torto, periferia socialmente degradata della città.

6. Cultural Innovation: Arts and Tourism

6.1 Building on existing Tradictions and Strenghts in Arts and Culture

All’interno dell’offerta culturale dell’Amministrazione Comunale vi sono moltissime iniziative che mirano al rafforzamento dell’identità ulturale locale mediante il recupero, la valorizzazione e la diffusione delle tradizioni del passato. Tali attività si svolgono in tutti i luoghi della città che presentano ttinenza o disponoibilità a seconda della natura delle diverse manifestazioni privilegiando naturalmente i contesti del centro storico o i beni isolati (monumenti arabo-normanni, Ville dei Colli, Santuari etc.). I cantieri culturali partecipano a queste attività o direttamente (esempio: la mostra fotografica “Il caso Sellerio” sul periodo precedente alla prima guerra mondiale a Palermo, le sperimentazioni teatrali sulla interpretazione delle opere di Shakespeare in dialetto siciliano, le manifestazioni musicali in cui accanto ai gruppi internazionali si esibiscono gruppi locali) o indirettamente (la costruzione e la conservazione delle “macchine” e delle scenografie per il Festino, i laboratori di restauro per i beni architettonici del Centro Storico come ad esempio il ripristino degli arredi architettonici della villa Garibaldi, etc.). La politica di recupero degli spazi e delle architetture storiche è accompagnato dall’inserimento della maggior parte dei programmi nel’ottica dell’integrazione dei paesi del Mediterraneo.

6.2 Specific Innovation

a)  restoration techniques, preservation of industrial heritage.

Il principo di recupero integrale delle tastimonianze urbanistiche ed architettoniche del passato è alla base del Piano Particolareggiato del Centro Storico e del PRG adottato dal Consiglio Comunale. Le Soprintendenze ai beni artistici ed architettonici condividono e supportano questa impostazione. Le tecniche di restauro mutano da caso a caso e comunque mirano a restituire al presente una versione il più possibile fedele a quella del passato, laddove possibile, con l’ausilio delle carte storiche, dei progetti originali e delle fotografie d’epoca. Tutto questo rappresenta un’innovazione rispetto alla politica urbanistica del passato dove al restauro ed al rinnovo urbano veniva sostituito il principo della demolizione e ricostruzione con edilizia nuova. Tale era infatti il destino delle ex-Officine Ducrot prima dei lavori di manutenzione e restauro fatti senza tener conto delle previsioni del vecchio piano regolatore e di un piano particolareggiato che prevedeva la sparizione totale di tutte le strutture che adesso si intende mantenere per il futuro. Tale impostazione riguarda anche altri grandi “contenitori” di cui già si parla come luoghi di produzione culturale: la ex-chimica Arenella e l’area ferroviaria Lolli.

 

     b) knowledge transfer - from the cultural fields to economic enterprises

Assegnando alla pratica di recupero, restauro e restituzione il valore di “conoscenza culturale” si può considerare che l’immediato utilizzo dei beni recuperati ed espropriati di cui l’amministrazione comunale entra in pieno possesso è orientato ad un beneficio economico diretto nei confronti dell’area degradata e indiretto nei confronti del Turismo.  Consentendo l’avvio di attività culturali (vedi ad esempio gli stessi Cantieri culturali, dove i lavori non sono finiti e dove addirittura il progetto esecutivo di riuso non è ancora stato consegnato, oppuresi consideri l’altro caso estremo del teatro Garibaldi in cui, ai limiti della praticabilità e della sicurezza per gli spettatori si è dato avvio ad una programmzione teatrale di prosa di livello nazionale) si rende possibile dunque l’immissione diretta del patrimonio manufatto nel circolo delle attività di ri-animazione dei tessuti urbani degradati. E ciò è possibile perchè la destinazione culturale, essendo motivo di richiamo, agisce come volano, come incentivo a”tornare” ai luoghi del passato abbandonati e a se stessi, alle mani dei vandali,  usucapionati da proprietari vicini (magazzini, discariche, immondezzai abusivi, luoghi inaccessibili rifugio di tossicodipenndenze, di esercizio del meretricio, etc.). Più che un trasferimento è una simultanea saldatura tra RIUSO e ATTIVITÀ CULTURALE che può avere effetti reali solo se l’evento culturale o il programma di attività sia di un livello tale da superare le resistenze di chi diffida della possibilità di abitare,anche per un tempo limitato, luoghi sentiti estranei dalla cittadinanza.

c) organisation (of services) - analysis of demands (tourist survey) and upgrade of cultural management - cultural policy - to make possible 'imaginative spaces'

Tramite la pratica di recupero - sperimentata varie volte in varie parti della città, oltrechè nei Cantieri Culturali -  il nuovo turismo a Palermo viene continuamente spinto alla ricerca di nuovi luoghi caratteristici da offrire all’immaginario dei visitatori. Molto spesso queste immagini sono molto vicine a ciò che Palermo è stata veramente, laddove la città dichiara la sua provenienza mediterranea e il valore del cambiamento in atto.

6.3 Cultural adaptability: value to the other CIED partners

a) indication what learned from other partners

from Volos:

Il recupero della zona-edificio DEMEKAV dimostra che e’ possibile utilizzare tecniche di recupero dei manufatti di archeologia industriale raggiungendo livelli di efficienza funzionale ragguardevoli senza, nonostante le modifiche effettuate, limitare il valore testimoniale dell’edificio recuperato. Il moderno può dialogare certamente con il passato e,  attraverso l’animazione di esso, può aiutare la ri-comprensione delle proprie radici culturali.

from Cardiff:

il pieno coinvolgimento dei settori della produzione industriale, specialmente di quella relativa o prossima al terziario avanzato, fanno parte della concezione culturale almeno dal punto di vista della sua diffusione. Oltre ai problemi di recupero identitario vi è l’aspetto della autosostenibilità economica che dovrebbe essere presente in ogni azione culturale, almeno quando i problemi più drammaticamente urgenti di recupero fisico e sociale di aree degradate non necessiti l’insostituibile apporto dei capitali d’investimento pubblico come volano/incentivo per il successivo ingresso dei privati anche nel settore culturale.

from Galway:

La dimensione dell’organizzazione generale dell’offerta culturale giocata come centro delle strategie del turismo e quindi a finalità economiche è prevalente rispetto alla questione degli oggetti e dei luoghi. Galway centra perfettamente l’obiettivo di valorizzare la cultura pensando prioritariamente alla cultura locale, ovvero a come rendere la proria differenza culturale (lo sport, la lingua, la musica, le geometrie -nei gioielli, nei ricami, nelle scritture- il senso del tempo, della magia, del mistero, del passato come luogo mitico dell’Armonia interiore, il senso dell’Oceano, etc.);

from Leipzig:

Il valore del recupero e la riproposizione del passato, di un passato assai recente ma lontanissimo per la Storia dell’Europa e del Mondo, può essere una provocazione insostenibile, una rivoluzione nella rivoluzione: questo è ,secondo noi, il caso di Leipzig. Riproporre il passato medesimo come blocco del presente interrotto pochi anni fa, significa voler andare piano, significa voler conservare qualcosa per non passare dai “soliti vecchi problemi” a nuovi disastri di cui sono imprevedibile gli effetti. Non recidere completamente un passato che si deve superare, il comuismo della DDR, non significa necessariamente rifiutare la propria identità. Per altro verso ogni futuro da conquistare sul ridotto spazio dei mercati globali necessita di una preparazione al rischio, alla cultura dell’impresa. I soldi verranno solo se se ci sarà una dose di valore aggiunto, ovvero di ciò che rende specifica, unica e scarsa, una data produzione nel mercato. Senza specificità e Know-how locale non c’è valore aggiunto. La cultura, la riflessione, l’accumulo, il ripiegamento positivo su se stessi contribuisce a tale know-how locale assieme alle nuove tecnologie e alle nuove strategie di marketing in rete (vedi Cardiff).

6.4 Measure of progress

a) Time it took from developing case studies to evaluate the project

Il progetto Cied si avvia concretamente adesso per la sua parte del sondaggio e il pieno coinvolgimento della popolazione residente nell’area del quartiere; la valutazione, quindi, sarà successiva. La valutazione sulla politica culturale dell’Amministrazione riguardo ai Cantieri Culturali della Zisa e sull’intera politica culturale cittadina è un bilancio effettuato a partire dal 1993 e continuamente aggiornato.

b) What needs to be done to fill the gap between point a) and completion.

E’ necessario un ulteriore anno di tempo per portare a compimento gli scopi del progetto. Il tempo intercorso è servito alla burocrazia comunale per trovare il modo di gestire le modalità di rendicontazione previste dalla UE con quella ordinaria italiana senza commettere errori che potrebbero avere risvolti legali e senza, per questo, distogliere le forze dell’Amministrazione dalla necessaria attenzione e cura delle emergenze quotidiane a cui, soprattutto negli ultimi mesi, è chiamata a rispondere per la mancanza di lavoro nel Sud italiano.

 

6.5 Outcomes expected and results achieved:

a) profit and jobs expected to be created (direct economic gains) - quantitative

analysis

Quando un progetto ha la durata di due anni ed è fortemente innovativo rispetto al grado di sviluppo socio-economico e alle abitudini di comportamento organizzativo locali (prassi tecnico-amministrativa e trend delle politiche locali) è assolutamente impossibile e “pericoloso” che ci siano ancor prima delle conclusioni previste dal progetto effetti economici diretti e per di più quantificabili. Bisognerebbe allora commisurare l’impegno di spesa dei costi del progetto e valutare gli eventuali benefici economici (non è detto che ci debbano essere per forza) che si sono prodotti nell’area del caso di studio. In Italia non esiste e non esisterà per chissà quanto altro tempo, lo speriamo,  un legame diretto e temporalmente immediato, tra cultura ed economia in termini di guadagni monetizzabili. Non è questo il motivo per cui in Italia si fa cultura. Il legame possibile ed auspicabile tra Cultura ed Economia attiene alla dimensione temporale dell’esistenza di una generazione al minimo. Infatti, se valutassimo i benefici economici diretti per effetto delle politiche comunali pensate dieci anni fa e concretamente attuate dal 1993, possiamo verificarne i risultati in termini di benefici solo oggi (vedi punti precedenti).

b) extra-value achieved - qualitative analysis

I benefici concreti in termini di valori immateriali qualitativamente apprezzabili ottenuti sino ad oggi sono nella parteciapzione attiva della Circoscrizione, soggetto politico di nuovissima costituzione che intende promuovere CIED come “fiore all’occhiello” della propria politica per il quartiere. Gli altri benefici sono stati diffusamente illustrati nei punti precedenti.

     c) responsibilities designated and tasks allocated to achieve a functioning whole

     d) method for validating decision making process with feed-back to planning

Il dibattito sulla pianificazione e sugli aspetti relativi alla infrastrutturazione del territorio hanno ormai da tempo messo in luce la necessità di un maggior coinvolgimento dell'utenza nel processo decisionale. Si parla appunto di approccio "bottom-up" in generale su tutti gli interventi che prevedono il rapporto di interazione tra governo del territorio e soggetti interessati alla realizzazione di programmi e/o progetti di opere con il supporto dei finanziamenti comunitari.

La realizzazione delle previsioni urbanistiche sull’area dei casi di studio dei cantieri della Zisa e dello Psichiatrico, pur riguardando destinazioni d’uso di livello territoriale ed ultraterritoriale, deve contenere anche delle metodologie di contatto tra i singoli cittadini che vivono nelle zone limitrofe alle aree interessate. I contesti in esame sono caratterizzati da un basso livello di coesione sociale esplicita, mentre esistono livelli di solidarietà tra i soggeti a rischio sociale. Soprattutto il quartiere Zisa è quello caratterizzato da un alto livello di criminalità (rapine e spaccio di droga).

Non vi è alcuna abitudine alla partecipazione e quindi l’attenzione alla sensibilità sociale locale può essere fortemente indicativa dei livelli di consenso/rifiuto rilevabili nella morfologia sociale.

La comunicazione è funzionale alla riduzione della distanza tra l’utenza localizzata nell’intorno dell’area da riqualificare e soggetti di programmazione urbanistica, esperti di settore, agenti di proposizione progettuale, enti di finanziamento e decisori politici.

La via stabilita dalla pianificazione urbanistica ordinaria prevede un tipo di coinvolgimento con il ruolo assegnato di partecipanti alle assemblee pubbliche in cui vengono discussi i piani regolatori. La normativa regionale prevede uno speciale strumento, quello delle Direttive generali con audizione obbligatoria delle categorie sociali con il compito della definizione dei parametri generali di inquadramento propedeutico alla costruzione/redazione del piano regolatore. A Palermo questa fase è stata superata diversi anni fa e con una scarsissima partecipazione dei cittadini. Molto più efficace e presente è stata l’assimilazione e trasformazione delle previsioni del PRG in fase di adozione da parte dei consigli di quartiere. Ora che il PRG è stato adottato dal Consiglio comunale, non rimane altro che rispondere alle opposizioni da parte delle forze sociali e dei singoli cittadini. Nel frattempo l’ufficio del Piano sta portando avanti una versione più particolareggiata del piano stesso (secondo una procedura innovativa rispetto al normale iter previsto dalle leggi regionali).

In pratica tutto l’iter urbanistico si è concluso nei suoi aspetti di un possibile, ulteriore, coinvolgimento dei cittadini alle scelte relative allo spazio del loro quotidiano abitare. Il problema è che di alcune destinazioni si conosce solo la compatibilità alle trasformazioni e non esiste un vero e proprio programma operativo. Ovvero: nonostante il flusso delle azioni di formazione della strumentazione programmatoria è formalmente prossimo alla conclusione non così esaurita appare invece la questione della raccolta del consenso locale al livello dei tessuti urbani prossimi ai Cantieri e allo Psichiatrico sulle scelte definitive. In questo senso appare chiara la contraddizione tra sistema delle decisioni formalmente legittimate e contenuti delle aspettative sui livelli di qualità dell’abitare nelle singole aree problema e nell’insieme delle implicazioni che possono comportare la sommatoria delle problematiche scaturenti dalla connessione delle singole questioni locali.

Vi sono dunque problemi generali che si risolvono a livello di tutta la città/territorio e problemi di tessuto urbano e sociale che non vengono raccolti nè a livello del rapporto con la singola risposta di performance del servizio/attrezzatura nè, soprattutto, a livello di interrelazione con le altre aree simili nella città.

Finito il piano dovrebbero iniziare i piani strategici che poco o nulla hanno a che fare con i piani di settore e con i piani particolareggiati. Non è un problema di scale di lettura nè di raccolta di tematiche settoriali ma di innovazione del processo decisionale che precede le realizzazioni progettuali una volta chiarito (dal PRG) il quadro generale di riferimento.

L’innovazione passa dall’attivazione articolata di almeno tre generi di attenzioni alla città

•          attenzione agli aspetti fisici, ai piani ed ai progetti;

•          attenzione agli aspetti di animazione e sostegno all’attività culturale, allo svago allo sport ed al tempo libero;

•          attenzione alle dinamiche socioeconomiche ed alle politiche di incentivazione e sostegno delle stesse.

Queste attenzioni esulano dalo stretto campo delle competenze dell’urbanistica e rientrano in quelle della pianificazione comprensiva. L’inclusione delle attività umane nel campo del controllo della forma dello spazio della città individua il campo dell’innovazione del progetto CIED laddove la multidisciplinarità non investe soltanto la pluralità dei soggetti dotati di potere decisionale ma punta a far emergere i connotati del tessuto socio-culturale mettendo in evidenza gli aspetti economici delle marginalità come contributo al raggiungimento dell’identità collettiva delle aree periferiche.

Le grandi attrezzature sono macchine aperte alla vita del quartire e ne garantiscono la compatibilità socioculturale e l’autosostenimento finanziario.

Si tratta di un processo innovativo, non previsto da alcuna normativa e altamente rischioso in termini di percentuale di fallimento (mancato coinvolgimento dei soggetti della decisione e degli utenti dello spazio urbano abitativo) ma è una strada che conduce al miglioramento delle strategie da intraprendere per il successo delle iniziative, specialmente pensando all’applicazione di queste metodologie di valutazione d’impatto delle politiche culturali in tutte le altre altre aree con problematiche abnaloghe nel resto della città. Il confronto simultaneo con le esperienze degli altri partner europei e dela Commissione Europea non potrà che essere di grande aiuto e conforto.

E’ dunque importante che i soggetti decisori, che gli utenti esperti e gli abitanti delle ciscoscrizini interessate trovino l’occasione di stimolare la creazione di scenari innovativi, compatibili con il nuovo PRG e con le risorse esistenti o a quelle effettivamente attingibili all’esterno. In questo modo non sarà solo possibile l’individuazione di un corso di azioni con il massimo livelo di consenso possibile (anche al di fuori delle vie della pianificazione ordinaria) ma sarà possibile contribuire a rafforzare i livelli di coesione sociale sulla base della partecipazione libera ad un progetto che interessa alla rappresentazione stessa della comunità locale. In questo senso lo slogan del nuovo PRG “Palermo città di città” prenderà ancora più senso e contenuto.

7 Conclusions

7.1 Organizational Form and Prerequisites

Le opportunità di trasfomare l’identità del quartiere della Zisa e della nuova Ciircoscrizione approfittando della presenza già attiva dei Cantieri culturali consistono in tali ipotesi (oggetto degli scenari presenti nel questionario):

Deve essere tangibile l'esperienza che i residenti nella Circoscrizione, e non solo alcuni cittadini di Palermo, hanno avuto dalla presenza dei Cantieri Culturali della Zisa.

Il ruolo dei Cantieri Culturali secondo due alternative proposte:

a) I Cantieri svolgono un'azione di sviluppo orientata prevalentemente all'immagine dell'intera città. Viene messo in secondo piano il principio dell'identità e appartenenza di quel luogo e della sua storia al sistema complesso della Circoscrizione;

b) I Cantieri sono serviti o potrebbero servire alla Circoscrizione come elemento di pressione nei confronti dell'Amministrazione Comunale e delle altre circoscrizioni comunali o delle altre entità all'interno dell'area Metropolitana per richiedere benefici di prima urgenza (viabilità e trasporti, urbanizzazione primaria, igiene, scuole, alloggi popolari, verde sportivo, aree commerciali, parcheggi, etc.) in cambio della loro disponibilità ad accettare usi e attività di non immediato vantaggio per il quartiere.

Mantenimento dell'interesse (basso, medio, alto) all'inserimento dei Cantieri Culturali in una rete delle aree industriali dismesse recuperate all'uso culturale in altre città d'Europa.

I residenti della Circoscrizione potrebbero avere la possibilità di godere direttamente della disponibilità dei Cantieri Culturali (come spettatori, come utenti dei servizi, come lavoratori) mediante apposite convenzioni.

I residenti della Circoscrizione dovrebbero essere a conoscenza dell'importanza del ruolo assunto per la risoluzione dei problemi  abitativi  nell'ambiente urbano in cui loro stessi vivono.

Creare le ooportunità per incontri pubblici nella sede della  Delegazione per illustrare meglio le prerogative date dalle leggi per migliorare le condizioni dell’abitare  nella Circoscrizione, anche in vista della riadozione del Piano Regolatore Generale di Palermo da parte del Consiglio Comunale e  dell'approvazione di questo da parte dell'Assessorato  Regionale Territorio e Ambiente.

Pensare al centro della Circoscrizione come un elemento propulsivo delle attività di sviluppo  locali rivolto a quelle attività che prima erano di stretta competenza dell'Amministrazione Comunale (assetto urbanistico, qualità dell'ambiente, traffico, parcheggi, aree commerciali,  aree culturali, aree per lo svago, istruzione, luoghi per la spiritualità, assistenza sanitaria, sostegno alle persone deboli, attenzioni alla devianza sociale, etc);

Puntare al dibattito pubblico all'interno della Circoscrizione  e, possibilmente, con il supporto della presenza di specialisti dei settori in esame, per giungere a risultati concreti verso lo sviluppo della comunità insediata?

Fare si che, complessivamente, i risultati derivanti dalla presenza dei Cantieri Culturali della Zisa all'interno della Circoscrizione siano positivi;

Utilizzare gli spazi  dei Cantieri Culturali della Zisa:

•    - come mezzo per sentirsi in relazione con le altre circoscrizioni, con l'intera città e il mondo della cultura nazionale ed internazionale;

•    -  come mezzo per essere coinvolti a progetti di sviluppo culturale integrato con altre realtà nella città e nel mondo;

•    - come mezzo per qualificare il ruolo della Circoscrizione da far pesare nelle strategie di azione politica a livello comunale e nei confronti dell'Area Metropolitana.

Nell’ipotesi dell'inserimento dei Cantieri Culturali della Zisa ad una rete di relazioni  con altre aree a destinazione culturale della città o dell'area metropolitana, della Regione o nazionali e internazionali sipossono avere is eguenti vantaggi:

            - accesso ai finanziamenti comunitari;

            - scambio di informazioni e di conoscenze con altri luoghi, persone ed altre città;

            - cooperazione su progetti culturali specifici con altre realtà urbane;

            - utilizzo del “marchio” per farsi conoscere all’esterno della rete;

            - attivazione di gruppi organizzati di persone per influenzare le decisioni delle istituzioni locali, regionali e comunitarie;

            - altri (specificare) ...;

 e svantaggi:

            - dispendio di risorse finanziarie e umane

            - conflitti di interesse tra gli attori coinvolti

            - coinvolgimento in azioni della rete non condivise

4. Nell'ipotesi dei tre scenari di riferimento

I Scenario volontarista Produttivo: 70% produttivo, 15% cultura, 15% assistenza. Negli ex stabilimenti industriali viene data la prevalenza alle attività produttive artigianali, non nocive e compatibili alla residenza. Sono inseriti i servizi alle imprese (consulenze, assistenza al credito, mense, luoghi espositivi ecc.) e strutture per la formazione (alla direzione aziendale, alla specializzazione dei settori produttivi, alla sperimentazione di materiali e tecniche di marketing, pubblicità ecc.). Nell'area vengono previste strutture per la connessione telematica ad altre realtà europee similari (in cui viene esaltato il passato della cultura produttiva e commerciale locale, in cui il recupero delle aree industriali dismesse avviene nel senso della difesa della quota di posti di lavoro locali come freno alle spinte della fuga degli imprenditori verso le aree in cui il costo del lavoro è inferiore, ecc.

Nell'area le attività culturali rimangono per il15% delle superfici di cui oggi dispongono. Un'altro 15% viene assegnato alle attività assistenziali.

 

II Scenario tendenziale Culturale “istituzionale”: 100% Cultura

In questo scenario i Cantieri Culturali mantengono la prevalenza dell'uso degli spazi a disposizione puntando a diventare il luogo in cui si accentua il ruolo di produzione, promozione, ricerca, sperimentazine e sostegno delle attività culturali rispetto a tutti gli altri luoghi o sistemi di spazi puntuali  presenti nella città (ad esempio previsti dal nuovo PRG). Questo avviene elevando il più possibile gli investimenti pubblici e privati sulla produzione artistica dotandosi anche di impianti e di tecnologie idonee alla produzione di spettacoli di largo consumo (musica, cinema e TV). Totale apertura alla dimensione artistica spontanea della città e sua diffusione a livello globale anche mediante la dotazione di strutture telematiche avanzate (eventi artistici "on line" su Internet etc.).

Si cedono alcune quote  della superficie totale per la realizzazione di uffici per il sostegno all'impresa artigianale e commerciale della Circoscrizione e per il potenziamento dei servizi di quartiere per il rafforzamento delle azioni  orie,tate all'equità sociale: (consultori, biblioteche, sportello informazioni per categorie deboli, assitenza donne sole, extracomunitari ecc.). Tale scenario è quello più realizzabile a breve e medio termine perchè le attività culturali sono già avviate e resta solo da inquadrare il quadro della autosostenibilità finanziaria futura e soprattutto di stabilizzare l'efficienza e l'efficacia della politica culturale della Amministrazione Comunale e della Circoscrizione nella durata dei mandati elettorali: come rendere indipendente il funziionamento dei Cantieri Culturalli della Zisa dai cambiamenti della Politica Comunale.

 

III Scenario volontarista Sociale (fornito dalla Circoscrizione): 70% assistenziale, 15% culturale, 15% produttivo

La Circoscrizione si riconosce riflessa in un'immagine di crisi da cui intende uscire con decise azioni di recupero del tessuto sociale. La prevalenza delle superfici a disposizione viene utilizzata per la realizzazione di tutto ciò di cui si sente maggiormente mancanza; ciò vale soprattutto per le categoorie più deboli e perciò più a rischio, della comunità insediata. Attraverso una lettura dei livelli di degrado esistente e rilevabile destinare gli spazi all'assistenza sociale nei modi suggeriti da esperti del settore. Tale ipotesi deriva dalla conoscenza del fatto che il tasso di degrado della qualità della vita (crimine, ignoranza, malattia, solitudine, violenza, emarginazione, alienazione, sfruttamento, soggiacenza etc.) misura anche il livello di possibilità per lo sviluppo futuro della comunità locale insediata. Fatta questa considerazione in funzione del riconoscimento del grado di emergenza sociale esistente si ritiene prioritario disporre prima possibile delle infrastrutture pubbliche esistenti nel territorio di competenza della Circoscrizione (di cui le Officine ex-Ducrot fanno parte) per affidarle alle autorità in grado di affrontare tali problematiche (AUSL, Forze dell'Ordine, Sindacati, Associazioni, Volontariato, etc.).

Le attività culturali vengono ridotte a livello di quartiere e vengono realizzate alcune opere per il sostegno all'imprenditoria locale.

Si ottengono i seguenti effetti positivi:

            - miglioramento dell’immagine interna: apertura in direzione dei cittadini

            - miglioramento dell’immagine esterna: possibilità di attrarre altre reti e investimenti

            - affermazione di un ruolo specifico della Circoscrizione dalla scena urbana a quella internazionale

            - creazione di “vantaggi competitivi” capaci di circolare nella rete globale

            - mobilitazione e organizzazione degli attori locali attorno a progetti di sviluppo locale

            - altri (specificare) ...

e negativi:

            - processi di esclusione sociale

            - azioni negative di marketing urbano: promozione immagine distorta

 



[1]La Repubbica, pag.VI, cronaca di Palermo, 5/7/98.

[2]Si veda a tal proposito il volume Interventi di recupero nel Centro Storico di Palermo, Palermo, 1998.

[3]Giornale di Sicilia, 5 luglio 1998, pag.27.

[4]Giambrone, F. (1996),”Per una nuova progettualità culturale”, Cantieri Culturali della Zisa, Palermo.

[5]“Vorrei che lo spazio dei cantieri, quasi un gioco fecondo che guida l’intreccio dei perrcorsi e delle traiettiorie, nascesse dall’incontro delle specificità, dalla sovrapposizione dei linguaggi, delle forme, delle intenzioni, e che dunque rispondesse in qualche modo allo slancio di sperimentazione che proviene dalle esperienze straniere.” Michele Canzoneri, direttore culturale dei Cantieri Culturali; cit.

[6]Esposito, G. (1997) L’urbanistica del decentramento. Palermo città metropolitana , pref. Alfio Mastropaolo, La Zisa, Palermo.

[7]Uno studio per la costruzione del quadro conoscitivo del territorio comunale di Palermo  fu oggetto di un contributo dei tre tecnici Giuseppe Esposito, Giuseppe Micheli e Vincenzo Guarrasi, i quali presentarono il loro lavoro al consiglio comunale rappresentando due diversi modi di intendere la strategia interpretattiva: Mentre l’ipotesi di Esposito è “assai prossima a quella avanzata dall’Ufficio di Piano... di contro Micheli e Guarrasi, che hanno correlato la loro ipotesi di un’accurata e utilissima mappaturasocio-logica delle Unità di primo livello (UPL) a partire dalle quali erano stati disegnati i 25 quartieri del vecchio decentramento, suggerivano di aderire fedelmebnte a quella trama, costituendo le nuove circoscrizioni per aggregazione. Quale sia stata la scelta compiuta dal Consiglio comunale, il problema non è però quello dei confini. E’ quello di come riempirli. E di questo occorrerebbe discutere, riaprendo un dibattito che è stato monopolizzato solo da alcuni osservatori privilegiati, da qualche tecnico e dai vecchi consigli di quartiere a caccia di rielezione. Ma al quale la cittànon si è appassionata. Peccato.” Mastropaolo, A. cit.

[8]Esposito, G. cit., pag.62.

[9]Dalla normativa del nuovo PRG di PAlermo adottato dal Consiglio Comunale nel 1977 (scala 1:5.000).

[10]Relazione  Generale “Palermo città di città” Variante generale P.R.G., novembre 1994, pag.109.

[11]Qualche anno fa è stato ucciso un architetto per derubarlo delle paghe che aveva portato agli operai che provenivano quasi tutti dalla borgata della Zisa.

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